l’Unità 22.4.10
Le vittime Usa al Papa «Hai nominato un vescovo che ha coperto abusi»
Contestate dalle vittime di abusi le ultime nomine del Papa negli Usa. Il neo arcivescovo di Miami avrebbe coperto preti pedofili. Quello di Springfield ha definito «Opera di Satana le denunce legali contro il clero».
di Roberto Monteforte
Una scivolata di Benedetto XVI sarebbero le sue ultime due nomine di vescovi negli Usa. Almeno per la principale associazione statunitense che organizza le vittime degli abusi «Snap» (Survivors Network of those Abused by Priests). Sotto tiro sono due nomine quella di monsignor Wenski alla guida della arcidiocesi di Miami al posto del dimissionario Favalora, dimessosi con otto mesi di anticipo formalmente per motivi di salute, ma in realtà perché sospettato di aver «coperto» alcuni casi di pedofilia. Ma anche monsignor Wenski è la denuncia del direttore esecutivo di Snap, David Clohessy quando era alla guida della diocesi di Orlando avrebbe gestito con «inganno, ritardo e spericolatezza» il problema della pedofilia che ha visto responsabili alcuni sacerdoti. «Il Papa promuove un vescovo con un passato preoccupante quanto a sicurezza dei bambini». Respinge l’addebito il neo arcivescovo. Afferma che sin dal 1990 nella sua diocesi vigeva la «tolleranza zero» contro i preti pedofili. Assicura di essere stato «molto fermo e molto forte» di fronte alle accuse che hanno coinvolto alcuni dei suoi sacerdoti. «Non ho nulla da scusarmi», taglia corto. La pedofilia è problema ancora caldo anche a Miami. Il suo predecessore, monsignor Favalora, ha dovuto affrontare lo scandalo di oltre 40 preti pedofili e vedersela con il potente fondatore dei Legionari di Cristo, monsignor Maciel Degollado, pedofilo e violentatore.
AZIONI DEL DIAVOLO
L’altra nomina contestata dal Snap riguarda monsignor Thomas Patrocki, che da vescovo ausiliario di Chicago è stato nominato alla guida della diocesi di Springfield in Illinois. Tre anni fa osserva sempre Clohessy attribuì «a Satana le azioni legali contro la Chiesa Cattolica per lo scandalo della pedofilia». «Questo dimostra commenta che il Vaticano è più interessato alla purezza dottrinale che alla sicurezza dell'infanzia». Il neo vescovo ha ammesso che la Chiesa deve affrontare la piaga delle molestie sessuali per contribuire a riportare fiducia nell' istituzione.
Un’altra testa è caduta in Irlanda. Benedetto XVI avrebbe accettato le dimissioni del vescovo irlandese James Moriarty per le sue responsabilità nell'aver coperto in passato abusi sessuali commessi da sacerdoti a Dublino. La decisione dovrebbe essere comunicata oggi. Monsignor Moriarty, vescovo di Kildare e Leighlin, aveva presentato le sue dimissioni il 23 dicembre scorso in seguito alla pubblicazione del rapporto Murphy, la commissione governativa, che lo accusava di non aver indagato abbastanza a fondo, quand'era ausiliare nell'arcidiocesi di Dublino sulle accuse mosse nel 1993 nei confronti di un prete pedofilo, padre Edmondus.
Le vittime Usa al Papa «Hai nominato un vescovo che ha coperto abusi»
Contestate dalle vittime di abusi le ultime nomine del Papa negli Usa. Il neo arcivescovo di Miami avrebbe coperto preti pedofili. Quello di Springfield ha definito «Opera di Satana le denunce legali contro il clero».
di Roberto Monteforte
Una scivolata di Benedetto XVI sarebbero le sue ultime due nomine di vescovi negli Usa. Almeno per la principale associazione statunitense che organizza le vittime degli abusi «Snap» (Survivors Network of those Abused by Priests). Sotto tiro sono due nomine quella di monsignor Wenski alla guida della arcidiocesi di Miami al posto del dimissionario Favalora, dimessosi con otto mesi di anticipo formalmente per motivi di salute, ma in realtà perché sospettato di aver «coperto» alcuni casi di pedofilia. Ma anche monsignor Wenski è la denuncia del direttore esecutivo di Snap, David Clohessy quando era alla guida della diocesi di Orlando avrebbe gestito con «inganno, ritardo e spericolatezza» il problema della pedofilia che ha visto responsabili alcuni sacerdoti. «Il Papa promuove un vescovo con un passato preoccupante quanto a sicurezza dei bambini». Respinge l’addebito il neo arcivescovo. Afferma che sin dal 1990 nella sua diocesi vigeva la «tolleranza zero» contro i preti pedofili. Assicura di essere stato «molto fermo e molto forte» di fronte alle accuse che hanno coinvolto alcuni dei suoi sacerdoti. «Non ho nulla da scusarmi», taglia corto. La pedofilia è problema ancora caldo anche a Miami. Il suo predecessore, monsignor Favalora, ha dovuto affrontare lo scandalo di oltre 40 preti pedofili e vedersela con il potente fondatore dei Legionari di Cristo, monsignor Maciel Degollado, pedofilo e violentatore.
AZIONI DEL DIAVOLO
L’altra nomina contestata dal Snap riguarda monsignor Thomas Patrocki, che da vescovo ausiliario di Chicago è stato nominato alla guida della diocesi di Springfield in Illinois. Tre anni fa osserva sempre Clohessy attribuì «a Satana le azioni legali contro la Chiesa Cattolica per lo scandalo della pedofilia». «Questo dimostra commenta che il Vaticano è più interessato alla purezza dottrinale che alla sicurezza dell'infanzia». Il neo vescovo ha ammesso che la Chiesa deve affrontare la piaga delle molestie sessuali per contribuire a riportare fiducia nell' istituzione.
Un’altra testa è caduta in Irlanda. Benedetto XVI avrebbe accettato le dimissioni del vescovo irlandese James Moriarty per le sue responsabilità nell'aver coperto in passato abusi sessuali commessi da sacerdoti a Dublino. La decisione dovrebbe essere comunicata oggi. Monsignor Moriarty, vescovo di Kildare e Leighlin, aveva presentato le sue dimissioni il 23 dicembre scorso in seguito alla pubblicazione del rapporto Murphy, la commissione governativa, che lo accusava di non aver indagato abbastanza a fondo, quand'era ausiliare nell'arcidiocesi di Dublino sulle accuse mosse nel 1993 nei confronti di un prete pedofilo, padre Edmondus.