l'Unità Firenze 18.3.09
Englaro resta «cittadino onorario»
Scoppia il caso Mussolini
di Tommaso Galgani
In consiglio comunale stavolta la maggioranza vota compatta e attacca le «strumentalizzazioni» della destra. Caffaz: «Ora cancelliamo la macchia dell’onorificenza al capo fascista». Gelo tra assemblea e Curia.
No alla revoca della cittadinanza onoraria a Beppino Englaro. In vista, la proposta di togliere piuttosto quella conferita, durante il fascismo, a Benito Mussolini (nel dibattito in aula si sono levati anche saluti romani). È il verdetto della seduta di ieri del consiglio comunale di Firenze.
ENGLARO RESTA «ONORARIO»
L’assemblea respinge la delibera proposta dal centrodestra per revocare la cittadinanza onoraria concessa a Giuseppe Englaro. La delibera è stata respinta con 10 voti favorevoli (Pdl) e 31 contrari (tutto il centrosinistra, che applaude alla fine del voto). Lo scorso 9 marzo la concessione della cittadinanza onoraria al padre di Eluana era stata approvata con 22 sì, 16 no e 3 astenuti. In quell’occasione cinque consiglieri comunali del Pd avevano votato con il centrodestra e tre si erano astenuti. A questo punto, è probabile che la cerimonia di onorificenza a Beppino Englaro sia celebrata dall’assemblea il 30 marzo (e che lui arrivi in città il giorno prima), come da programma del presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini.
ESULTA LA SINISTRA. CURIA, È GELO
«Il voto conferma la sovranità del consiglio», commenta la Sinistra. «Salva la laicità delle istituzioni», dice il capogruppo dei Verdi Giovanni Varrasi, in riferimento agli attacchi arrivati dalla Diocesi fiorentina al consiglio comunale dopo che l’assemblea aveva conferito l’onorificenza al padre di Eluana. Sulla questione, Cruccolini ha scritto una lettera all’arcivescovo Giuseppe Betori per ricordargli l’autonomia del consiglio. Ieri gli ha anche telefonato (il monsignore sta preparando la replica). Intanto a Palazzo Vecchio i consiglieri Anna Nocentini (Prc) e Marco Ricca (Ps) presentano la nascita della consulta sulla laicità, che dovrà diffondere il principio di laicità su problemi etici, bioetici, politici.
IL PD FA IL PUNTO. IL PDL FURIOSO
Dopo il voto di ieri, il capogruppo del Pd Rosa Maria Di Giorgi fa l’analisi di tutta la vicenda: «La delibera del Pdl è stato un passaggio poco rispettoso per il ruolo delle istituzioni. Nel Pd si sono evidenziate più posizioni: da chi apprezzava il percorso umano e pubblico di Englaro, ritenendo giusta la decisione, a chi dissentiva sul tipo di riconoscimento, ritenendo altre forme più appropriate, per finire a chi non condivideva il percorso da lui seguito». Non manca una stoccata ad Alessandro Falciani, consigliere comunale del Ps nonché padre della cittadinanza onoraria a Beppino Englaro (incassa il sì dell’assemblea anche alla sua proposta di far votare i sedicenni per i Quartieri): «In consiglio c’era accordo sulla necessità di portare avanti un approfondimento. L’unica forzatura è stata di Falciani, che ha voluto accelerare la delibera», dice Di Giorgi. Dal Pdl continuano a gridare alla «strumentalizzazione» e pensano che «saranno i fiorentini nella prossima legislatura a togliere l’onorificenza a Beppino Englaro».
IL CASO MUSSOLINI
Dopo la denuncia de l’Unità, in aula Falciani ricorda al centrodestra: «Voi volete togliere la cittadinanza onoraria a Beppino, ma non quella al padre del fascismo Benito Mussolini». Tra il pubblico partono saluti romani da parte di appartenenti a dei movimenti di estrema destra: Cruccolini manda subito i vigili a monitorare la situazione. Nicola Rotondaro del Pdci parla di «atto indegno» circa l’onorificenza al Duce. Ugo Caffaz del Pd annuncia: «In settimana proporrò una delibera per chiedere l’annullamento della cittadinanza onoraria a Mussolini, che ha privato l’Italia della libertà e si è alleato con Hitler: per Firenze si tratta di una macchia da cancellare». Con Caffaz si schiera la Sinistra (l’Anpi scriverà al sindaco Leonardo Domenici affinché intervenga sulla linea di Caffaz, come hanno fatto già altre decine di Comuni italiani), mentre dai banchi del Pdl si sollevano urla dopo l’intervento del consigliere del Pd. «Il centrosinistra continua a strumentalizzare. Su Mussolini bisogna storicizzare: allora potremmo proporre come provocazione di intitolare una strada a Stalin o di togliere le vie con riferimenti al comunismo», ribatte Paolo Amato, consigliere del Pdl.
Englaro resta «cittadino onorario»
Scoppia il caso Mussolini
di Tommaso Galgani
In consiglio comunale stavolta la maggioranza vota compatta e attacca le «strumentalizzazioni» della destra. Caffaz: «Ora cancelliamo la macchia dell’onorificenza al capo fascista». Gelo tra assemblea e Curia.
No alla revoca della cittadinanza onoraria a Beppino Englaro. In vista, la proposta di togliere piuttosto quella conferita, durante il fascismo, a Benito Mussolini (nel dibattito in aula si sono levati anche saluti romani). È il verdetto della seduta di ieri del consiglio comunale di Firenze.
ENGLARO RESTA «ONORARIO»
L’assemblea respinge la delibera proposta dal centrodestra per revocare la cittadinanza onoraria concessa a Giuseppe Englaro. La delibera è stata respinta con 10 voti favorevoli (Pdl) e 31 contrari (tutto il centrosinistra, che applaude alla fine del voto). Lo scorso 9 marzo la concessione della cittadinanza onoraria al padre di Eluana era stata approvata con 22 sì, 16 no e 3 astenuti. In quell’occasione cinque consiglieri comunali del Pd avevano votato con il centrodestra e tre si erano astenuti. A questo punto, è probabile che la cerimonia di onorificenza a Beppino Englaro sia celebrata dall’assemblea il 30 marzo (e che lui arrivi in città il giorno prima), come da programma del presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini.
ESULTA LA SINISTRA. CURIA, È GELO
«Il voto conferma la sovranità del consiglio», commenta la Sinistra. «Salva la laicità delle istituzioni», dice il capogruppo dei Verdi Giovanni Varrasi, in riferimento agli attacchi arrivati dalla Diocesi fiorentina al consiglio comunale dopo che l’assemblea aveva conferito l’onorificenza al padre di Eluana. Sulla questione, Cruccolini ha scritto una lettera all’arcivescovo Giuseppe Betori per ricordargli l’autonomia del consiglio. Ieri gli ha anche telefonato (il monsignore sta preparando la replica). Intanto a Palazzo Vecchio i consiglieri Anna Nocentini (Prc) e Marco Ricca (Ps) presentano la nascita della consulta sulla laicità, che dovrà diffondere il principio di laicità su problemi etici, bioetici, politici.
IL PD FA IL PUNTO. IL PDL FURIOSO
Dopo il voto di ieri, il capogruppo del Pd Rosa Maria Di Giorgi fa l’analisi di tutta la vicenda: «La delibera del Pdl è stato un passaggio poco rispettoso per il ruolo delle istituzioni. Nel Pd si sono evidenziate più posizioni: da chi apprezzava il percorso umano e pubblico di Englaro, ritenendo giusta la decisione, a chi dissentiva sul tipo di riconoscimento, ritenendo altre forme più appropriate, per finire a chi non condivideva il percorso da lui seguito». Non manca una stoccata ad Alessandro Falciani, consigliere comunale del Ps nonché padre della cittadinanza onoraria a Beppino Englaro (incassa il sì dell’assemblea anche alla sua proposta di far votare i sedicenni per i Quartieri): «In consiglio c’era accordo sulla necessità di portare avanti un approfondimento. L’unica forzatura è stata di Falciani, che ha voluto accelerare la delibera», dice Di Giorgi. Dal Pdl continuano a gridare alla «strumentalizzazione» e pensano che «saranno i fiorentini nella prossima legislatura a togliere l’onorificenza a Beppino Englaro».
IL CASO MUSSOLINI
Dopo la denuncia de l’Unità, in aula Falciani ricorda al centrodestra: «Voi volete togliere la cittadinanza onoraria a Beppino, ma non quella al padre del fascismo Benito Mussolini». Tra il pubblico partono saluti romani da parte di appartenenti a dei movimenti di estrema destra: Cruccolini manda subito i vigili a monitorare la situazione. Nicola Rotondaro del Pdci parla di «atto indegno» circa l’onorificenza al Duce. Ugo Caffaz del Pd annuncia: «In settimana proporrò una delibera per chiedere l’annullamento della cittadinanza onoraria a Mussolini, che ha privato l’Italia della libertà e si è alleato con Hitler: per Firenze si tratta di una macchia da cancellare». Con Caffaz si schiera la Sinistra (l’Anpi scriverà al sindaco Leonardo Domenici affinché intervenga sulla linea di Caffaz, come hanno fatto già altre decine di Comuni italiani), mentre dai banchi del Pdl si sollevano urla dopo l’intervento del consigliere del Pd. «Il centrosinistra continua a strumentalizzare. Su Mussolini bisogna storicizzare: allora potremmo proporre come provocazione di intitolare una strada a Stalin o di togliere le vie con riferimenti al comunismo», ribatte Paolo Amato, consigliere del Pdl.