Corriere della Sera 8.3.09
Irlanda Il vescovo lascia per un'inchiesta su abusi che ha coinvolto la diocesi
Pedofilia, si dimette l'ex segretario di tre papi
di Mario Porqueddu
Magee ha assistito da Paolo VI a Wojtyla. Trovò Luciani morto
La decisione per le critiche su come ha gestito lo scandalo che ha travolto la diocesi di Cloyne
John Magee è nato nel 1936 in Irlanda ed è stato segretario privato di ben tre Papi: Paolo VI, Giovanni Paolo I (fu lui a trovare il cadavere del Pontefice) e Giovanni Paolo II. Nel 1982 è stato nominato Maestro di cerimonie pontificie. Attualmente è vescovo di Cloyne, nel sud dell'Irlanda
Dagli Stati Uniti all'Austria
È a Boston che si è consumato il più grosso scandalo pedofilia che ha coinvolto la Chiesa cattolica: nel 2002 fu costretto alle dimissioni il cardinale Bernard Law. Ma lo scandalo ha interessato, in modo pesante, anche la California: nel luglio del 2007 l'arcidiocesi di Los Angeles dovette stanziare 600 milioni come risarcimento per 508 vittime di preti pedofili. Dagli Usa al Brasile, dove centinaia di preti sono stati coinvolti in casi di «cattiva condotta sessuale». Infine l'Austria: nel 2004 nel seminario di Sankt Polten (poi chiuso) si sarebbero svolti festivi gay e scaricate dal Web foto pedofile
MILANO — Il vescovo irlandese John Magee si è dimesso ieri dopo essere stato travolto dalle polemiche per come aveva gestito un'inchiesta su presunti casi di pedofilia nella sua diocesi.
Magee è stato segretario privato di tre pontefici, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Fu lui il primo a vedere il cadavere di papa Luciani. E nel 1982 fu nominato Maestro di cerimonie pontificie.
Nato nel 1936 in Irlanda, Magee fino a ieri era il vescovo di Cloyne, nel sud del Paese. Proprio nella diocesi che reggeva dal 1987 alla fine dell'anno scorso è scoppiato uno scandalo su presunti abusi sessuali nei confronti di minori. Il 19 dicembre era stato pubblicato il «rapporto Cloyne», preparato dall'organismo della Chiesa cattolica che si occupa di salvaguardia dei bambini, una struttura messa in piedi dalla Chiesa ma indipendente dalle gerarchie ecclesiastiche.
Il rapporto
Secondo quel rapporto, le pratiche di protezione dei minori a Cloyne sarebbero state «inadeguate e sotto certi aspetti dannose», e proprio per questo i bambini erano stati «messi a rischio ». Il 7 gennaio una commissione d'inchiesta dell'arcidiocesi di Dublino è stata incaricata di esaminare quello che accadeva nella diocesi retta da John Magee. Una settimana più tardi il cardinale Sean Brady, primate cattolico, aveva risposto a chi pretendeva le dimissioni del vescovo, spiegando che Magee aveva promesso «cambiamenti e progressi nella sua diocesi». Ma le polemiche non si erano fermate. In particolare, da parte dei portavoce dell'associazione «One in four» che supporta le vittime di abusi sessuali, che invocava l'intervento del governo. Pare che il 4 febbraio Magee si sia rivolto direttamente al Vaticano preannunciando l'intenzione di dimettersi e chiedendo di nominare un «amministratore apostolico» che gestisca la diocesi in vece sua.
Il commiato
«Mi sono impegnato a collaborare in tutti i modi con il lavoro della Commissione d'inchiesta — ha detto ieri sera Magee parlando ai fedeli raccolti a messa nella cattedrale di St. Colman —. Sono consapevole del fatto che dovendo dedicare tempo ed energie a questo scopo, condurre la normale attività di amministrazione della diocesi diventerebbe molto complicato ». È stato il suo commiato. Magee mantiene la carica di vescovo. Ma un comunicato diffuso ieri dalla conferenza episcopale irlandese ha già annunciato che papa Benedetto XVI ha stabilito che sia sostituito alla guida della diocesi di Cloyne dall'arcivescovo di Cashel ed Emly, Dermot Clifford. «Darò tutti i contributi necessari alla Commissione d'inchiesta» ha detto Clifford.
Le polemiche
«La decisione del Santo Padre — ha spiegato il primate Brady — è un'indicazione di quanto per la Chiesa siano importanti la tutela dei minori e il prendersi cura delle vittime».
Negli ultimi anni l'autorità della Chiesa cattolica irlandese è stata toccata da diversi episodi di pedofilia e di abusi sessuali. In particolare, le gerarchie ecclesiastiche erano state accusate di aver coperto alcuni di questi casi, trasferendo altrove i preti finiti sotto accusa.
Irlanda Il vescovo lascia per un'inchiesta su abusi che ha coinvolto la diocesi
Pedofilia, si dimette l'ex segretario di tre papi
di Mario Porqueddu
Magee ha assistito da Paolo VI a Wojtyla. Trovò Luciani morto
La decisione per le critiche su come ha gestito lo scandalo che ha travolto la diocesi di Cloyne
John Magee è nato nel 1936 in Irlanda ed è stato segretario privato di ben tre Papi: Paolo VI, Giovanni Paolo I (fu lui a trovare il cadavere del Pontefice) e Giovanni Paolo II. Nel 1982 è stato nominato Maestro di cerimonie pontificie. Attualmente è vescovo di Cloyne, nel sud dell'Irlanda
Dagli Stati Uniti all'Austria
È a Boston che si è consumato il più grosso scandalo pedofilia che ha coinvolto la Chiesa cattolica: nel 2002 fu costretto alle dimissioni il cardinale Bernard Law. Ma lo scandalo ha interessato, in modo pesante, anche la California: nel luglio del 2007 l'arcidiocesi di Los Angeles dovette stanziare 600 milioni come risarcimento per 508 vittime di preti pedofili. Dagli Usa al Brasile, dove centinaia di preti sono stati coinvolti in casi di «cattiva condotta sessuale». Infine l'Austria: nel 2004 nel seminario di Sankt Polten (poi chiuso) si sarebbero svolti festivi gay e scaricate dal Web foto pedofile
MILANO — Il vescovo irlandese John Magee si è dimesso ieri dopo essere stato travolto dalle polemiche per come aveva gestito un'inchiesta su presunti casi di pedofilia nella sua diocesi.
Magee è stato segretario privato di tre pontefici, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Fu lui il primo a vedere il cadavere di papa Luciani. E nel 1982 fu nominato Maestro di cerimonie pontificie.
Nato nel 1936 in Irlanda, Magee fino a ieri era il vescovo di Cloyne, nel sud del Paese. Proprio nella diocesi che reggeva dal 1987 alla fine dell'anno scorso è scoppiato uno scandalo su presunti abusi sessuali nei confronti di minori. Il 19 dicembre era stato pubblicato il «rapporto Cloyne», preparato dall'organismo della Chiesa cattolica che si occupa di salvaguardia dei bambini, una struttura messa in piedi dalla Chiesa ma indipendente dalle gerarchie ecclesiastiche.
Il rapporto
Secondo quel rapporto, le pratiche di protezione dei minori a Cloyne sarebbero state «inadeguate e sotto certi aspetti dannose», e proprio per questo i bambini erano stati «messi a rischio ». Il 7 gennaio una commissione d'inchiesta dell'arcidiocesi di Dublino è stata incaricata di esaminare quello che accadeva nella diocesi retta da John Magee. Una settimana più tardi il cardinale Sean Brady, primate cattolico, aveva risposto a chi pretendeva le dimissioni del vescovo, spiegando che Magee aveva promesso «cambiamenti e progressi nella sua diocesi». Ma le polemiche non si erano fermate. In particolare, da parte dei portavoce dell'associazione «One in four» che supporta le vittime di abusi sessuali, che invocava l'intervento del governo. Pare che il 4 febbraio Magee si sia rivolto direttamente al Vaticano preannunciando l'intenzione di dimettersi e chiedendo di nominare un «amministratore apostolico» che gestisca la diocesi in vece sua.
Il commiato
«Mi sono impegnato a collaborare in tutti i modi con il lavoro della Commissione d'inchiesta — ha detto ieri sera Magee parlando ai fedeli raccolti a messa nella cattedrale di St. Colman —. Sono consapevole del fatto che dovendo dedicare tempo ed energie a questo scopo, condurre la normale attività di amministrazione della diocesi diventerebbe molto complicato ». È stato il suo commiato. Magee mantiene la carica di vescovo. Ma un comunicato diffuso ieri dalla conferenza episcopale irlandese ha già annunciato che papa Benedetto XVI ha stabilito che sia sostituito alla guida della diocesi di Cloyne dall'arcivescovo di Cashel ed Emly, Dermot Clifford. «Darò tutti i contributi necessari alla Commissione d'inchiesta» ha detto Clifford.
Le polemiche
«La decisione del Santo Padre — ha spiegato il primate Brady — è un'indicazione di quanto per la Chiesa siano importanti la tutela dei minori e il prendersi cura delle vittime».
Negli ultimi anni l'autorità della Chiesa cattolica irlandese è stata toccata da diversi episodi di pedofilia e di abusi sessuali. In particolare, le gerarchie ecclesiastiche erano state accusate di aver coperto alcuni di questi casi, trasferendo altrove i preti finiti sotto accusa.