Corriere della Sera 10.6.08
I nuovi dati Nel 2007 in Italia 270 mila confezioni, 50 mila in più del 2006
Boom della pillola del giorno dopo tra le ragazze dai 14 ai 20 anni
I ginecologi: è l'unica forma di contraccezione usata dalle giovani
di Paola D'Amico
In controtendenza il ginecologo Silvio Viale: poche le pillole vendute, bisogna incentivare la disponibilità
MILANO — La pillola del giorno dopo spopola tra le adolescenti. Sono le giovanissime tra i 14 e i 20 anni a consumare oltre la metà delle confezioni vendute. I bilanci sul ricorso alla contraccezione d'emergenza sono tali da allarmare i ginecologi. E sotto accusa finiscono i genitori, che sembrano essere totalmente all'oscuro delle abitudini sessuali dei propri figli. «Non solo sono ignoranti e danno informazioni sbagliate sull'educazione sessuale — denuncia Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia del San Raffaele di Milano, nel corso di un convegno sull'aborto —. Ma spesso non hanno veramente idea di chi siano i loro figli. Solo 5 su cento immaginano che le figlie quattordicenni abbiano rapporti sessuali, quando in realtà si tratta del 38 per cento».
In verità, le omissioni in tema di educazione sessuale accomunano famiglia e scuola, società e medici. E se il ricorso del preservativo, accantonato lo spettro dell'Aids dopo il picco di infezioni degli anni Novanta, è in netto calo, anche la stragrande maggioranza delle mamme di figlie quindicenni «continua a non parlare di contraccezione e le spiegazioni arrivano spesso quando è troppo tardi».
Sono i dati a far riflettere: dal 2006 al 2007, le vendite del farmaco noto come «pillola del giorno dopo» sono aumentate di oltre 50mila unità, passando da 220mila a 270 mila. «Questo significa che o si sono rotti 50mila profilattici o la pillola del giorno dopo è diventata l'unica forma di contraccezione che le giovani usano», semplifica Giorgio Vittori, presidente della Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), che con l'Associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) ha organizzato nella Capitale il convegno «Politiche per un contrasto all'interruzione di gravidanza nelle donne a rischio ».
I genitori oggi «dormono», accusano i medici che, però, fanno anche autocritica: «Aver puntato solo sulle giovani per promuovere l'uso del profilattico è stato un errore storico».
Perché non usare il preservativo, «oltre a portare a gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili», può anche «danneggiare la fertilità della donna quando vorrà avere un figlio». Non è un caso se le infezioni da clamidia (con il gonococco è la prima causa di lesione dell'endometrio e delle tube) sono decuplicate in dieci anni.
L'allarme sull'impennata del ricorso al contraccettivo di emergenza non è condiviso da tutti. Silvio Viale, ginecologo torinese e sostenitore della necessità di abolire la ricetta medica per la pillola del giorno dopo, controbatte che «trecentomila pillole vendute sono pochissime ». Perché, occorre «incentivarne la conoscenza e la disponibilità ». E su un milione di ragazze tra i 15 e i 20 anni, se questi sono i numeri, precisano dalla clinica milanese Mangiagalli, «significa che vi ha fatto ricorso appena il 10 per cento».
In fatto di legge sull'aborto, il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, ha fatto sapere che «sulla 194 potremmo varare linee guida sul modello della legge 40». Una necessità, ha concluso Roccella, «perché l'applicazione delle legge è troppo disomogenea».
Sessuologa Alessandra Graziottin accusa le mamme delle ragazze
Alessandra Kustermann: «Rifiutano i farmaci tradizionali per paura della cellulite»
«Non sono le mamme e i papà a dover pensare all'educazione sessuale dei figli», dice Alessandra Kustermann, ginecologa presso la Clinica Mangiagalli.
Chi se ne deve far carico?
«La scuola e i medici. Un genitore ti può facilitare e dire dov'è il consultorio se hai dolori mestruali, se hai le perdite bianche, se hai dei dubbi. Oltre mi pare un'intrusione. La sfera sessuale fa parte di una crescita autonoma».
I medici sono nemici degli anticoncezionali?
«Ad essere restie, per la verità, sono le ragazze, convinte che la pillola sia causa di cellulite e di aumento di peso. E, più grave ancora, che non basti per rimanere incinte il primo o anche un unico rapporto sessuale».
I nuovi dati Nel 2007 in Italia 270 mila confezioni, 50 mila in più del 2006
Boom della pillola del giorno dopo tra le ragazze dai 14 ai 20 anni
I ginecologi: è l'unica forma di contraccezione usata dalle giovani
di Paola D'Amico
In controtendenza il ginecologo Silvio Viale: poche le pillole vendute, bisogna incentivare la disponibilità
MILANO — La pillola del giorno dopo spopola tra le adolescenti. Sono le giovanissime tra i 14 e i 20 anni a consumare oltre la metà delle confezioni vendute. I bilanci sul ricorso alla contraccezione d'emergenza sono tali da allarmare i ginecologi. E sotto accusa finiscono i genitori, che sembrano essere totalmente all'oscuro delle abitudini sessuali dei propri figli. «Non solo sono ignoranti e danno informazioni sbagliate sull'educazione sessuale — denuncia Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia del San Raffaele di Milano, nel corso di un convegno sull'aborto —. Ma spesso non hanno veramente idea di chi siano i loro figli. Solo 5 su cento immaginano che le figlie quattordicenni abbiano rapporti sessuali, quando in realtà si tratta del 38 per cento».
In verità, le omissioni in tema di educazione sessuale accomunano famiglia e scuola, società e medici. E se il ricorso del preservativo, accantonato lo spettro dell'Aids dopo il picco di infezioni degli anni Novanta, è in netto calo, anche la stragrande maggioranza delle mamme di figlie quindicenni «continua a non parlare di contraccezione e le spiegazioni arrivano spesso quando è troppo tardi».
Sono i dati a far riflettere: dal 2006 al 2007, le vendite del farmaco noto come «pillola del giorno dopo» sono aumentate di oltre 50mila unità, passando da 220mila a 270 mila. «Questo significa che o si sono rotti 50mila profilattici o la pillola del giorno dopo è diventata l'unica forma di contraccezione che le giovani usano», semplifica Giorgio Vittori, presidente della Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), che con l'Associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) ha organizzato nella Capitale il convegno «Politiche per un contrasto all'interruzione di gravidanza nelle donne a rischio ».
I genitori oggi «dormono», accusano i medici che, però, fanno anche autocritica: «Aver puntato solo sulle giovani per promuovere l'uso del profilattico è stato un errore storico».
Perché non usare il preservativo, «oltre a portare a gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili», può anche «danneggiare la fertilità della donna quando vorrà avere un figlio». Non è un caso se le infezioni da clamidia (con il gonococco è la prima causa di lesione dell'endometrio e delle tube) sono decuplicate in dieci anni.
L'allarme sull'impennata del ricorso al contraccettivo di emergenza non è condiviso da tutti. Silvio Viale, ginecologo torinese e sostenitore della necessità di abolire la ricetta medica per la pillola del giorno dopo, controbatte che «trecentomila pillole vendute sono pochissime ». Perché, occorre «incentivarne la conoscenza e la disponibilità ». E su un milione di ragazze tra i 15 e i 20 anni, se questi sono i numeri, precisano dalla clinica milanese Mangiagalli, «significa che vi ha fatto ricorso appena il 10 per cento».
In fatto di legge sull'aborto, il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, ha fatto sapere che «sulla 194 potremmo varare linee guida sul modello della legge 40». Una necessità, ha concluso Roccella, «perché l'applicazione delle legge è troppo disomogenea».
Sessuologa Alessandra Graziottin accusa le mamme delle ragazze
Alessandra Kustermann: «Rifiutano i farmaci tradizionali per paura della cellulite»
«Non sono le mamme e i papà a dover pensare all'educazione sessuale dei figli», dice Alessandra Kustermann, ginecologa presso la Clinica Mangiagalli.
Chi se ne deve far carico?
«La scuola e i medici. Un genitore ti può facilitare e dire dov'è il consultorio se hai dolori mestruali, se hai le perdite bianche, se hai dei dubbi. Oltre mi pare un'intrusione. La sfera sessuale fa parte di una crescita autonoma».
I medici sono nemici degli anticoncezionali?
«Ad essere restie, per la verità, sono le ragazze, convinte che la pillola sia causa di cellulite e di aumento di peso. E, più grave ancora, che non basti per rimanere incinte il primo o anche un unico rapporto sessuale».