La stampa.it, 17/6/2008 (12:30) - IL CASO
L’ex parroco pedofilo. "I superiori sapevano"
Condannato a 8 anni per 16 episodi di molestie
RAPHAËL ZANOTTI
TORINO
Lo scandalo parte da Arezzo, con la condanna a otto anni dell’ex parroco di Farneta, don Pierangelo Bertagna, 46 anni, reo confesso di 38 casi di violenza sessuale e processato per 16 episodi di molestie a bambini. Ma il terremoto investe Torino e la diffusissima quanto discussa associazione dei «Ricostruttori nella preghiera», creatura di padre Vittorio Cappelletto, ottuagenario e carismatico gesuita il cui movimento conta ormai una cinquantina di sedi in tutta Italia.
A mettere nei guai i «Ricostruttori» è stato lo stesso Bertagna, sospeso a divinis e oggi senza tonaca. Arrestato nel 2005 a seguito della denuncia della famiglia di un 13enne, l’ex parroco non solo ha candidamente confessato, ma ha rivelato che i «Ricostruttori» e padre Cappelletto sapevano tutto fin dagli Anni Ottanta. Lui, nato e cresciuto nel gruppo e diventato parroco proprio grazie al gesuita torinese, avrebbe chiesto loro aiuto, ma senza riceverlo.
L’agghiacciante particolare, emerso nel corso del processo, troverebbe conferma nelle testimonianze di alcune famiglie delle vittime. Racconti prodotti al processo dai difensori dell’ex parroco, le avvocatesse Annelise Anania e Francesca Mafucci. Alcuni genitori si sarebbero rivolti a padre Cappelletto per segnalare che c’era qualcosa che non andava, ma dopo generiche rassicurazioni la situazione sarebbe rimasta identica. Secondo quanto dichiara Bertagna allo psicologo che lo ha avuto in cura negli ultimi tre anni (e riportato nella perizia depositata al processo), addirittura padre Cappelletto, di fronte alla sua confessione, lo avrebbe esortato a rimanere coi minori: «I bambini ti guariranno», avrebbe detto, prospettando anche un suo trasferimento in Brasile nel caso in cui le pressioni dei familiari si fossero fatte troppo forti. Una versione che oggi padre Cappelletto respinge con forza: «È una persona disperata - dice il gesuita mentre è in visita in una delle case del gruppo in Sicilia -. Non mi ha mai detto nulla, così come le famiglie. Se avessi saputo, lo avrei aiutato».
I «Ricostruttori», però, non vivono un buon momento. Il Centro di Consulenza Anti Abuso di Bologna ha raccolto numerose testimonianze di fuoriusciti che raccontano di pratiche che poco hanno a che vedere con il cattolicesimo, quanto piuttosto con l’induismo e le medicine energetiche, con forme che ricordano la setta spersonalizzante. «Una montagna di materiale venuto fuori dopo una tavola rotonda sul tema organizzata dal centro a dicembre del 2007», racconta la psicologa Silvana Radoani.
Il Vaticano sta valutando il caso dei «Ricostruttori» e i gesuiti hanno aperto un’istruttoria su padre Cappelletto. Il quale, però, smentisce ancora: «Se fossimo ambigui non ci avrebbero assegnato due cattedre alla Gregoriana e alla facoltà teologica di Palermo». Padre Cappelletto non è mai stato interrogato né indagato dai magistrati aretini. Le confessioni di Bertagna sarebbero avvenute in una provincia diversa.
L’ex parroco pedofilo. "I superiori sapevano"
Condannato a 8 anni per 16 episodi di molestie
RAPHAËL ZANOTTI
TORINO
Lo scandalo parte da Arezzo, con la condanna a otto anni dell’ex parroco di Farneta, don Pierangelo Bertagna, 46 anni, reo confesso di 38 casi di violenza sessuale e processato per 16 episodi di molestie a bambini. Ma il terremoto investe Torino e la diffusissima quanto discussa associazione dei «Ricostruttori nella preghiera», creatura di padre Vittorio Cappelletto, ottuagenario e carismatico gesuita il cui movimento conta ormai una cinquantina di sedi in tutta Italia.
A mettere nei guai i «Ricostruttori» è stato lo stesso Bertagna, sospeso a divinis e oggi senza tonaca. Arrestato nel 2005 a seguito della denuncia della famiglia di un 13enne, l’ex parroco non solo ha candidamente confessato, ma ha rivelato che i «Ricostruttori» e padre Cappelletto sapevano tutto fin dagli Anni Ottanta. Lui, nato e cresciuto nel gruppo e diventato parroco proprio grazie al gesuita torinese, avrebbe chiesto loro aiuto, ma senza riceverlo.
L’agghiacciante particolare, emerso nel corso del processo, troverebbe conferma nelle testimonianze di alcune famiglie delle vittime. Racconti prodotti al processo dai difensori dell’ex parroco, le avvocatesse Annelise Anania e Francesca Mafucci. Alcuni genitori si sarebbero rivolti a padre Cappelletto per segnalare che c’era qualcosa che non andava, ma dopo generiche rassicurazioni la situazione sarebbe rimasta identica. Secondo quanto dichiara Bertagna allo psicologo che lo ha avuto in cura negli ultimi tre anni (e riportato nella perizia depositata al processo), addirittura padre Cappelletto, di fronte alla sua confessione, lo avrebbe esortato a rimanere coi minori: «I bambini ti guariranno», avrebbe detto, prospettando anche un suo trasferimento in Brasile nel caso in cui le pressioni dei familiari si fossero fatte troppo forti. Una versione che oggi padre Cappelletto respinge con forza: «È una persona disperata - dice il gesuita mentre è in visita in una delle case del gruppo in Sicilia -. Non mi ha mai detto nulla, così come le famiglie. Se avessi saputo, lo avrei aiutato».
I «Ricostruttori», però, non vivono un buon momento. Il Centro di Consulenza Anti Abuso di Bologna ha raccolto numerose testimonianze di fuoriusciti che raccontano di pratiche che poco hanno a che vedere con il cattolicesimo, quanto piuttosto con l’induismo e le medicine energetiche, con forme che ricordano la setta spersonalizzante. «Una montagna di materiale venuto fuori dopo una tavola rotonda sul tema organizzata dal centro a dicembre del 2007», racconta la psicologa Silvana Radoani.
Il Vaticano sta valutando il caso dei «Ricostruttori» e i gesuiti hanno aperto un’istruttoria su padre Cappelletto. Il quale, però, smentisce ancora: «Se fossimo ambigui non ci avrebbero assegnato due cattedre alla Gregoriana e alla facoltà teologica di Palermo». Padre Cappelletto non è mai stato interrogato né indagato dai magistrati aretini. Le confessioni di Bertagna sarebbero avvenute in una provincia diversa.