l’Unità 13.5.08
Il Papa ordina: cancellate la legge 194
Affondo senza precedenti di Ratzinger contro una legge dello Stato
Dice: ha aperto una grave ferita. In realtà ha evitato milioni di aborti
di Roberto Monteforte
Affondo senza precedenti del Papa contro la legge 194. A detta di Ratzinger - che ha incontrato il Movimento per la vita - avrebbe creato «una mentalità di progressivo svilimento del valore della vita» e avrebbe «aperto una ulteriore ferita nelle nostre società». E poco importa che proprio grazie a questa legge il numero degli aborti sia stato drasticamente ridotto come confermano tutti i dati ufficiali: dall’entrata in vigore 30 anni fa sono stati evitati almeno un milione e mezzo di aborti clandestini. Non a caso, anche a destra, questa volta la legge viene difesa.
TUTTA COLPA della legge 194. «In questi trent’anni non ha risolto il problema dell’aborto. Ha svilito il valore della vita e ha aperto nuove ferite nella società». È stato un vero affondo e tutto in chiave italiana quello lanciato ieri da papa Benedetto XVI contro la legge che regolamenta l’interruzione volontaria della gravidanza. Ad applaudirlo gli 800 delegati del Movimento per la Vita ricevuti in udienza in Vaticano. Così il Papa, proprio alla vigilia della presentazione alle Camere del Berlusconi IV, rilancia il suo no all’aborto e il tema dei «valori non negoziabili». Il ragionamento di Ratzinger parte dagli «effetti umani e sociali» della 194. Sotto accusa pone quella «mentalità di progressivo svilimento del valore della vita» che si sarebbe creata negli ultimi trent’anni, proprio «da quando è stata introdotta la legge che permette l’interruzione di gravidanza». Tutto negativo il suo bilancio, ma nessun cenno alla realtà selvaggia che ha preceduto l’approvazione della legge, alla piaga dell’aborto clandestino: «Non solo non sono stati risolti i problemi che affliggono molte donne, ma si è aperta una ulteriore ferita nelle nostre società». È effetto di questa mentalità, aggiunge, se «è diventato oggi praticamente più difficile difendere la vita umana», «perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento del suo valore, affidato al giudizio del singolo». Come conseguenza - aggiunge il pontefice - «ne è derivato un minor rispetto per la stessa persona umana, valore questo che sta alla base di ogni civile convivenza». Il Papa non si nasconde le «molte e complesse» le cause che conducono alla «decisione dolorosa» di abortire. Ricorda le iniziative assunte dalla Chiesa a sostegno delle donne e della famiglia «per creare condizioni favorevoli all’accoglienza della vita» e invita a lavorare sulle cause che portano all’aborto. Le indica. «La mancanza di lavoro sicuro, legislazioni spesso carenti in materia di tutela della maternità, l’impossibilità di assicurare un sostentamento adeguato ai figli». Tutti «impedimenti» al «desiderio di sposarsi e formare una famiglia». Il suo messaggio politico si fa esplicito. Chiede alle «diverse istituzioni» di porre al centro della loro azione «la difesa della vita umana e l’attenzione prioritaria alla famiglia», attivando «ogni strumento legislativo».
Sono parole che scuotono il mondo politico. Interviene la neoministra per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: «Il problema non è discutere la legge, ma applicare la cultura della vita che in questi trent’anni, come dice giustamente il Papa, è stata svilita. Serve una normativa a favore della famiglia che incentivi le nascite e a favore delle donne affinché rinuncino ad abortire». Difende la 194 la ministra «ombra» alle Pari Opportunità, Vittoria Franco (Pd): «È una legge che ha funzionato, dimezzando in questi 30 anni gli aborti in Italia. Non va cambiata, ma applicata in tutte le sue parti, potenziando la prevenzione». «L’aborto nel nostro Paese esiste ancora - aggiunge - ma per sconfiggerlo non serve rendere la legge più restrittiva e riaprire una battaglia ideologica nociva per le donne, ma- conclude - applicare la 194 in tutte le sue parti, puntando sulla prevenzione e sulla contraccezione, potenziando i consultori, insegnando l’educazione sessuale nelle scuole e rafforzando il rapporto con le donne immigrate». Per la ministra della Sanità del governo Prodi, Livia Turco «il Papa è troppo pessimista». La legge 194 è «saggia, lungimirante ed efficacie» e «non ha creato l’aborto - ricorda -. L’aborto esisteva già e la legge lo ha ridotto perché è cresciuta la responsabilità delle donne». Semmai, conclude, «esiste il problema di creare una società accogliente della maternità, ma questo non centra nulla con la 194». «Una bestemmia contro la verità e la religiosità di molte persone» commenta Marco Pannella.
Il Papa ordina: cancellate la legge 194
Affondo senza precedenti di Ratzinger contro una legge dello Stato
Dice: ha aperto una grave ferita. In realtà ha evitato milioni di aborti
di Roberto Monteforte
Affondo senza precedenti del Papa contro la legge 194. A detta di Ratzinger - che ha incontrato il Movimento per la vita - avrebbe creato «una mentalità di progressivo svilimento del valore della vita» e avrebbe «aperto una ulteriore ferita nelle nostre società». E poco importa che proprio grazie a questa legge il numero degli aborti sia stato drasticamente ridotto come confermano tutti i dati ufficiali: dall’entrata in vigore 30 anni fa sono stati evitati almeno un milione e mezzo di aborti clandestini. Non a caso, anche a destra, questa volta la legge viene difesa.
TUTTA COLPA della legge 194. «In questi trent’anni non ha risolto il problema dell’aborto. Ha svilito il valore della vita e ha aperto nuove ferite nella società». È stato un vero affondo e tutto in chiave italiana quello lanciato ieri da papa Benedetto XVI contro la legge che regolamenta l’interruzione volontaria della gravidanza. Ad applaudirlo gli 800 delegati del Movimento per la Vita ricevuti in udienza in Vaticano. Così il Papa, proprio alla vigilia della presentazione alle Camere del Berlusconi IV, rilancia il suo no all’aborto e il tema dei «valori non negoziabili». Il ragionamento di Ratzinger parte dagli «effetti umani e sociali» della 194. Sotto accusa pone quella «mentalità di progressivo svilimento del valore della vita» che si sarebbe creata negli ultimi trent’anni, proprio «da quando è stata introdotta la legge che permette l’interruzione di gravidanza». Tutto negativo il suo bilancio, ma nessun cenno alla realtà selvaggia che ha preceduto l’approvazione della legge, alla piaga dell’aborto clandestino: «Non solo non sono stati risolti i problemi che affliggono molte donne, ma si è aperta una ulteriore ferita nelle nostre società». È effetto di questa mentalità, aggiunge, se «è diventato oggi praticamente più difficile difendere la vita umana», «perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento del suo valore, affidato al giudizio del singolo». Come conseguenza - aggiunge il pontefice - «ne è derivato un minor rispetto per la stessa persona umana, valore questo che sta alla base di ogni civile convivenza». Il Papa non si nasconde le «molte e complesse» le cause che conducono alla «decisione dolorosa» di abortire. Ricorda le iniziative assunte dalla Chiesa a sostegno delle donne e della famiglia «per creare condizioni favorevoli all’accoglienza della vita» e invita a lavorare sulle cause che portano all’aborto. Le indica. «La mancanza di lavoro sicuro, legislazioni spesso carenti in materia di tutela della maternità, l’impossibilità di assicurare un sostentamento adeguato ai figli». Tutti «impedimenti» al «desiderio di sposarsi e formare una famiglia». Il suo messaggio politico si fa esplicito. Chiede alle «diverse istituzioni» di porre al centro della loro azione «la difesa della vita umana e l’attenzione prioritaria alla famiglia», attivando «ogni strumento legislativo».
Sono parole che scuotono il mondo politico. Interviene la neoministra per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: «Il problema non è discutere la legge, ma applicare la cultura della vita che in questi trent’anni, come dice giustamente il Papa, è stata svilita. Serve una normativa a favore della famiglia che incentivi le nascite e a favore delle donne affinché rinuncino ad abortire». Difende la 194 la ministra «ombra» alle Pari Opportunità, Vittoria Franco (Pd): «È una legge che ha funzionato, dimezzando in questi 30 anni gli aborti in Italia. Non va cambiata, ma applicata in tutte le sue parti, potenziando la prevenzione». «L’aborto nel nostro Paese esiste ancora - aggiunge - ma per sconfiggerlo non serve rendere la legge più restrittiva e riaprire una battaglia ideologica nociva per le donne, ma- conclude - applicare la 194 in tutte le sue parti, puntando sulla prevenzione e sulla contraccezione, potenziando i consultori, insegnando l’educazione sessuale nelle scuole e rafforzando il rapporto con le donne immigrate». Per la ministra della Sanità del governo Prodi, Livia Turco «il Papa è troppo pessimista». La legge 194 è «saggia, lungimirante ed efficacie» e «non ha creato l’aborto - ricorda -. L’aborto esisteva già e la legge lo ha ridotto perché è cresciuta la responsabilità delle donne». Semmai, conclude, «esiste il problema di creare una società accogliente della maternità, ma questo non centra nulla con la 194». «Una bestemmia contro la verità e la religiosità di molte persone» commenta Marco Pannella.