venerdì 30 maggio 2008

«L’addio naturale invece dell’agonia»

«L’addio naturale invece dell’agonia»

Corriere della Sera del 30 maggio 2008, pag. 23

di Mario Pappagallo

«E’ la conferma che non occorre una legge per applicare le volontà di una persona riguardo alla scelta di una morte naturale rispetto ad un’agonia prolungata attaccati a dei macchinari. In fin dei conti il testamento biologico da me portato avanti è proprio in questa linea: decidere fin quando si è lucidi e coscienti che cosa i medici devono fare, dirlo a un notaio e delegare chi deve far rispettare la volontà nel caso di incoscienza».



Il senatore Umberto Veronesi, da chirurgo oncologo è da anni che porta avanti la battaglia affinché il testamento biologico sia accettato in Italia. Con la Fondazione che porta il suo nome è promotore di libri e iniziative verso questa linea. E ora plaude alla scelta attuata a Modena.



Ma c’è chi vorrebbe una legge?

«Non serve. Un medico è deontologicamente chiamato a rispettare la volontà di un paziente, sia per quanto riguarda il consenso informato sia per quanto riguarda il non accanimento terapeutico. E sottolineo che tutte le religioni sono favorevoli alla morte naturale. Quindi, di fronte alla volontà espressa da un malato quando è ancora in grado di intendere e volere è come se si dovesse applicare il consenso informato rispetto all’essere per forza mantenuti in vita artificialmente, pur sapendo che non ci sono prospettive. In più dico che i fatti sconfiggono la politica: il caso di Modena apre una strada legittima mentre ancora in Parlamento si discute».



Un esempio di legge?

«Per esempio quella spagnola. E’ stata approvata di recente. Si chiama "testamento vidal", farà parte di un Registro Nazionale e i medici saranno tenuti per legge a rispettarlo. E molto significativo che il modulo del testamento si trovi sul sito web della Conferenza episcopale spagnola».



Senza limitazioni?

«Due: non si possono sollecitare trattamenti illegali, come l’eutanasia, o che vadano contro la buona pratica medica».



In Germania però, come in Italia, non c’è nessuna norma approvata dal Parlamento...

«Sì, ma a seguito dell’iniziativa popolare in due anni sono stati depositati 7 milioni di testamenti biologici. E si applicano».