Legge 40, Giovanardi: «Cambieremo linee guida» Prestigiacomo non ci sta
Liberazione del 16 maggio 2008, pag. 5
di Castalda Musacchio
Il ministro Prestigiacomo ieri ufficialmente si stava occupando di foche dell'Antartico. Eppure, a parte le battute, resta ferma la polemica aperta con il suo collega. E dire che l'affondo di Giovanardi, neo sottosegretario con delega alla famiglia, ieri è stato netto: «Cambieremo le linee guida della Turco». Nessuna perdita di tempo sui dettami imposti dalla nuova legislatura. Si riparte con la modifica di quella circolare che ha rivisto in senso meno restrittivo - se pure dopo tante discussioni da parte del vecchio governo - la fatidica legge 40. Legge che torna oggi nel mirino dell'attuale maggioranza nella quale, se pure con toni diversi, la polemica sulla fecondazione assistita e sui tanti "temi etici" resta lì sul tavolo dei neo ministri. La stessa Prestigiacomo, del resto, qualche giorno fa sul Corriere era stata altresì chiara: «La fecondazione assistita andava regolamentata, la legge è ottima, ma contiene due o tre norme orride. Come quella che vietava la diagnosi preimpianto anche a coppie portatrici di malattie genetiche. Ora il ministro Turco ha corretto quella stortura. Noi sbaglieremmo a ripristinarla». Evidentemente non è dello stesso avviso il suo collega che, ieri, ha ribadito quale sia la volontà di questo governo: «Cambieremo la circolare Turco che, in quanto circolare, non può modificare una cosa che il Parlamento italiano ha approvato e un referendum popolare ha confermato. Siamo in uno stato di diritto - ha aggiunto - è il Parlamento che decide». Che dire? Nessun ripensamento.
Neppure di fronte a quelle «milioni» di coppie che torneranno dinanzi ai tribunali per effettuare quella diagnosi che Giovanardi vuole vietare. «Le linee guida - spiega Filomena Gallo dell'associazione di pazienti "Amica cicogna" - hanno recepito il contenuto di sentenze passate in giudicato, e quindi sono legalmente ineccepibili oltre che conformi anche al dettato della legge e alla volontà popolare. Probabilmente Giovanardi - prosegue - non conosce il contenuto della legge, né come tecnico il contenuto delle linee guida». Quanto alla diagnosi preimpianto, puntualizza ancora Gallo, «è la possibilità di conoscere lo stato di salute dell'embrione; ma questo è conoscibile solo tramite le migliori tecnologie che attualmente vengono attuate». «Impugnare questa parte - continua - significa impugnare la legge stessa, la quale afferma che i genitori possono chiedere di conoscere lo stato di salute dell'embrione». Se ciò accadesse, e si mettesse mano alla possibilità di diagnosi preimpianto oggi ammessa «vorrà dire - conclude l'esponente dei pazienti - che ci saranno milioni di coppie che torneranno dinanzi ai tribunali».
Giovanardi, comunque, non intende sentir ragioni. Dalla sua si schiera a spada tratta Buttiglione ed Eugenia Roccella, neo sottosegretaria al Welfare: «Per quanto mi riguarda - non ha mancato di sottolineare - quelle linee andrebbero sospese». L'augurio - conclude Turco - è che perlomeno Giovanardi impari presto a fare il suo lavoro. «Quella che lui chiama circolare è solo l'applicazione scrupolosa dell'articolo 7 della legge 40». In sostanza il neo sottosegretario può fare poco o nulla a meno di non stravolgere il senso stesso della legge.
Liberazione del 16 maggio 2008, pag. 5
di Castalda Musacchio
Il ministro Prestigiacomo ieri ufficialmente si stava occupando di foche dell'Antartico. Eppure, a parte le battute, resta ferma la polemica aperta con il suo collega. E dire che l'affondo di Giovanardi, neo sottosegretario con delega alla famiglia, ieri è stato netto: «Cambieremo le linee guida della Turco». Nessuna perdita di tempo sui dettami imposti dalla nuova legislatura. Si riparte con la modifica di quella circolare che ha rivisto in senso meno restrittivo - se pure dopo tante discussioni da parte del vecchio governo - la fatidica legge 40. Legge che torna oggi nel mirino dell'attuale maggioranza nella quale, se pure con toni diversi, la polemica sulla fecondazione assistita e sui tanti "temi etici" resta lì sul tavolo dei neo ministri. La stessa Prestigiacomo, del resto, qualche giorno fa sul Corriere era stata altresì chiara: «La fecondazione assistita andava regolamentata, la legge è ottima, ma contiene due o tre norme orride. Come quella che vietava la diagnosi preimpianto anche a coppie portatrici di malattie genetiche. Ora il ministro Turco ha corretto quella stortura. Noi sbaglieremmo a ripristinarla». Evidentemente non è dello stesso avviso il suo collega che, ieri, ha ribadito quale sia la volontà di questo governo: «Cambieremo la circolare Turco che, in quanto circolare, non può modificare una cosa che il Parlamento italiano ha approvato e un referendum popolare ha confermato. Siamo in uno stato di diritto - ha aggiunto - è il Parlamento che decide». Che dire? Nessun ripensamento.
Neppure di fronte a quelle «milioni» di coppie che torneranno dinanzi ai tribunali per effettuare quella diagnosi che Giovanardi vuole vietare. «Le linee guida - spiega Filomena Gallo dell'associazione di pazienti "Amica cicogna" - hanno recepito il contenuto di sentenze passate in giudicato, e quindi sono legalmente ineccepibili oltre che conformi anche al dettato della legge e alla volontà popolare. Probabilmente Giovanardi - prosegue - non conosce il contenuto della legge, né come tecnico il contenuto delle linee guida». Quanto alla diagnosi preimpianto, puntualizza ancora Gallo, «è la possibilità di conoscere lo stato di salute dell'embrione; ma questo è conoscibile solo tramite le migliori tecnologie che attualmente vengono attuate». «Impugnare questa parte - continua - significa impugnare la legge stessa, la quale afferma che i genitori possono chiedere di conoscere lo stato di salute dell'embrione». Se ciò accadesse, e si mettesse mano alla possibilità di diagnosi preimpianto oggi ammessa «vorrà dire - conclude l'esponente dei pazienti - che ci saranno milioni di coppie che torneranno dinanzi ai tribunali».
Giovanardi, comunque, non intende sentir ragioni. Dalla sua si schiera a spada tratta Buttiglione ed Eugenia Roccella, neo sottosegretaria al Welfare: «Per quanto mi riguarda - non ha mancato di sottolineare - quelle linee andrebbero sospese». L'augurio - conclude Turco - è che perlomeno Giovanardi impari presto a fare il suo lavoro. «Quella che lui chiama circolare è solo l'applicazione scrupolosa dell'articolo 7 della legge 40». In sostanza il neo sottosegretario può fare poco o nulla a meno di non stravolgere il senso stesso della legge.