sabato 19 luglio 2008

Eluana, la Cassazione dopo le polemiche in Senato

l’Unità 19.7.08
Eluana, la Cassazione dopo le polemiche in Senato: nessuna invasione di campo
Il presidente Carbone sul sì a interrompere l’alimentazione: abbiamo solo risposto alla domanda di giustizia di un cittadino
di a.t.

Palazzo Madama sta esaminando la possibilità di sollevare il conflitto di attribuzione
E a Venezia i notai propongono: chi vuole redigere il testamento biologico lo può fare da noi a solo un euro

La Corte di Cassazione non ha superato il proprio specifico compito istituzionale. Semmai, nel caso di Eluana Englaro, si è limitata ad affermare un principio di diritto scritto nella Costituzione: e questo principio dice che il trattamento sanitario, senza il consenso informato - e a ovvia esclusione dei casi dove il consenso è impossibile - è sempre illecito. La nota della Cassazione porta la firma del presidente Vincenzo Carbone che è voluto intervenire dopo l’annuncio del Senato di voler sollevare un conflitto di appartenenza. Il presupposto rilevano alcuni senatori - è che la Cassazione prima e la Corte d’Appello di Milano poi non avrebbero potuto decidere nel merito di una vicenda (la richiesta di sospensione della terapia) non ancora chiarita da una normativa vigente. Non si parla di eutanasia, ma dell’autorizzazione ad interrompere alimentazione e terapie di mantenimento ad una persona in coma vegetativo. La decisione che data 9 luglio e che aveva autorizzato il tutore di Eluana Englaro, suo padre Bettino, a procedere era ed è soggetta ancora al ricorso della Procura generale, ma immediatamente esecutiva. Il Senato, dopo l’ok dei giudici, ha chiesto di riportare la decisione nelle aule parlamentari «ricusando» la Cassazione che aveva stabilito la sussistenza del principio. Ecco perché ieri, dopo tre giorni di polemiche, il presidente Carbone ha voluto precisare il ruolo dei suoi magistrati. Sulla vicenda di Eluana Englaro - dice la nota di Carbone - «la Cassazione non ha in alcun modo travalicato il proprio specifico compito istituzionale di rispondere alla domanda di giustizia del cittadino. La Corte ha assicurato la corretta interpretazione della legge, nel cui quadro si collocano in modo primario i principi costituzionali e la Convenzione di Oviedo».
È proprio la convenzione di Oviedo, siglata dal Consiglio d’Europa nel 1997, che detta i principi fatti propri dalla Cassazione. Perché dice che nessun intervento sanitario può essere eseguito senza il consenso del paziente. Quando ciò non è possibile, il consenso deve essere espresso da un rappresentante del paziente designato dalla legge, sulla base dei desideri espressi in precedenza dal paziente. «La Corte - spiega ancora Carbone - con tale pronuncia si è limitata ad affermare un principio di diritto sulla base della interpretazione costituzionalmente orientata delle legislazione vigente. In applicazione di siffatto principio la Corte d’appello di Milano ha deliberato che potessero essere sospesi alla Englaro i presidi che tuttora ne prolungano il riconosciuto stato vegetativo permanente».
La prossima settimana si saprà se il ricorso del Senato sarà giudicato ammissibile o meno. Intanto prosegue la polemica. Il Movimento per la vita ha presentato ieri un esposto alla Procura di Milano; i Focolarini hanno chiesto al padre di Eluana di lasciarla alle cure delle suore che la ospitano da 16 anni.
Da Venezia arriva invece la «rivoluzione» dei notai: chiunque vorrà redigere un testamento biologico presso di loro potrà farlo al costo di un euro.