La vedova Coscioni: sentenza storica che apre nuove vie
Il Mattino del 10 luglio 2008, pag. 3
di Carla Di Napoli
Il pronunciamento dei giudici di Milano è importantissimo, perché rispetto a tutte le vicende del passato marca una differenza. Fondamentale». Maria Antonietta Coscioni, presidente dell’associazione Luca Coscioni e deputato Pd in quota Radicali, si allinea alla sentenza milanese che autorizza i medici a sospendere il trattamento che mantiene in vita Eluana da 16 anni.
Perché la sentenza che riguarda Eluana ha un valore così particolare rispetto agli altri casi?
«La questione è questa: Eluana non è attaccata a un ventilatore come lo era Piergiorgio Welby, perfettamente cosciente nella malattia. Eluana ha gli occhi semiaperti ma è solo un corpo cosciente, che resta tale da 16 anni grazie a un sondino naso-gastrico che la alimenta artificialmente. La sua è una vita solo vegetativa. La volontà della ragazza è stata però ascoltata ugualmente per voce del padre».
Per il Vaticano, però, si tratta di una sentenza grave.
«Il fatto è che procedure di assistenza come l’alimentazione e l’idratazione artificiali prima di oggi non erano considerate trattamenti invasivi. Ora invece è stato deciso che lo sono, anche nei soggetti con gli occhi vigili ma allo stato vegetativo».
Ha sentito il papà di Eluana? «Sì, sono in stretto contatto con Beppino Englaro, perché lui ha sempre riconosciuto la serietà della nostra associazione, e insieme abbiamo plaudito a questa apertura grande».
Lei da sempre insegue una legge che introduca il testamento biologico tra i diritti delle persone. Come condurrà ancora questa battaglia?
«Nella scorsa legislatura ho depositato un progetto di legge in materia di "dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari", di cui sono la prima firmataria. Preferisco dire dichiarazione anticipata e non testamento biologico. Poi c’è stato il blocco da parte dei censori della vita a tutti i costi».
E ora?
«Ho ripresentato questa legge. Cercherò consensi trasversali in tutti e due gli schieramenti. Esistono persone che non vogliono pronunciarsi sulla loro morte né scegliere in alcun modo, altre che non accettano di vivere in coma vegetativo. Occorre prevedere tutt’e due le opzioni».
Il Mattino del 10 luglio 2008, pag. 3
di Carla Di Napoli
Il pronunciamento dei giudici di Milano è importantissimo, perché rispetto a tutte le vicende del passato marca una differenza. Fondamentale». Maria Antonietta Coscioni, presidente dell’associazione Luca Coscioni e deputato Pd in quota Radicali, si allinea alla sentenza milanese che autorizza i medici a sospendere il trattamento che mantiene in vita Eluana da 16 anni.
Perché la sentenza che riguarda Eluana ha un valore così particolare rispetto agli altri casi?
«La questione è questa: Eluana non è attaccata a un ventilatore come lo era Piergiorgio Welby, perfettamente cosciente nella malattia. Eluana ha gli occhi semiaperti ma è solo un corpo cosciente, che resta tale da 16 anni grazie a un sondino naso-gastrico che la alimenta artificialmente. La sua è una vita solo vegetativa. La volontà della ragazza è stata però ascoltata ugualmente per voce del padre».
Per il Vaticano, però, si tratta di una sentenza grave.
«Il fatto è che procedure di assistenza come l’alimentazione e l’idratazione artificiali prima di oggi non erano considerate trattamenti invasivi. Ora invece è stato deciso che lo sono, anche nei soggetti con gli occhi vigili ma allo stato vegetativo».
Ha sentito il papà di Eluana? «Sì, sono in stretto contatto con Beppino Englaro, perché lui ha sempre riconosciuto la serietà della nostra associazione, e insieme abbiamo plaudito a questa apertura grande».
Lei da sempre insegue una legge che introduca il testamento biologico tra i diritti delle persone. Come condurrà ancora questa battaglia?
«Nella scorsa legislatura ho depositato un progetto di legge in materia di "dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari", di cui sono la prima firmataria. Preferisco dire dichiarazione anticipata e non testamento biologico. Poi c’è stato il blocco da parte dei censori della vita a tutti i costi».
E ora?
«Ho ripresentato questa legge. Cercherò consensi trasversali in tutti e due gli schieramenti. Esistono persone che non vogliono pronunciarsi sulla loro morte né scegliere in alcun modo, altre che non accettano di vivere in coma vegetativo. Occorre prevedere tutt’e due le opzioni».