mercoledì 16 luglio 2008

La sofferenza non è abbastanza

La sofferenza non è abbastanza
L'Opinione del 16 luglio 2008, pag. 1

di Alessandro Litta Modignani

Povero mondo cattolico, come sei caduto in basso. Ora è Giuliano Ferrara a dettare la linea politica di quanti si richiamano ai cosiddetti “valori” (i loro, naturalmente) che dovrebbero ispirare la nostra convivenza civile. L’iniziativa del Foglio “Acqua per Eluana” rappresenta l’ennesima mistificazione di un personaggio le cui provocazioni ormai non provocano più nulla e nessuno. Tanto per cambiare, Ferrara chiede per Eluana Englaro una “moratoria” che, se mai potesse sortire qualcosa, porterebbe all’unico risultato di prolungare di alcuni giorni un’agonia che di giorni ne ha già visti scorrere oltre seimila. Forse Eluana non ha sofferto abbastanza? Darle acqua non sarebbe accanimento terapeutico, sostiene Ferrara, né pratica invasiva. E il cibo? Eluana non può masticare e neppure deglutire, dunque il nutrimento (una pappetta ributtante) le viene immesso a forza nello stomaco dal naso, mediante un sondino. Inoltre ogni giorno le viene regolarmente evacuato l’intestino. Poi viene lavata dappertutto, comprese le parti più intime, e viene voltata e rivoltata ogni due ore.

Davvero nulla di tutto ciò può essere considerato invasivo, Ferrara? Il sottosegretario alla procreazione (?) Eugenia Roccella scrive al Corriere che non bastano “un paio di frasi” pronunciate in vita molti anni addietro, per dedurne la volontà di un malato che non può esprimersi. E le testimonianze unanimi del padre, della madre, delle amiche più intime, di altre persone autorevoli e care, tutto ciò non basta? “Se dovesse capitare a me, mai e poi mai” diceva Eluana. E’ lecito chiedere che questa volontà sia rispettata? Non basta, secondo Roccella. Piergiorgio Welby, che poteva esprimersi, si rivolse al Presidente della Repubblica e scrisse un libro appunto intitolato: “Lasciatemi morire”. In quel caso Ferrara e Roccella accettarono forse che il desiderio fosse esaudito ? Mai e poi mai, naturalmente. Quanta ipocrisia, quanta malafede da parte dei “professionisti dei valori”. E non è tutto. Cossiga e Quagliariello lamentano il fatto che il Parlamento sarebbe stato espropriato della sua sovranità dalla Cassazione, perché non è stata fatta una legge in materia di testamento biologico. E chi lo ha impedito? Dove sono i progetti di legge firmati da Cossiga e Quagliariello in materia? Luca Volontè (lo stesso che, all’epoca del caso Welby, aveva reclamato l’arresto per Pannella e Cappato) chiede al governo di intervenire d’urgenza.

Onorevole, si metta il cuore in pace: Silvio Berlusconi, grande esperto di marketing politico, non è certo così scemo. Presto usciranno i sondaggi e allora sì, che ci sarà da ridere. Vedremo cosa ne pensano gli italiani. Come risponderanno alla domanda: siete d’accordo che, dopo 16 anni, sia consentito al padre di Eluana di interrompere le cure che tengono in stato vegetativo sua figlia, o pensate che questa agonia debba essere protratta artificialmente fino alla morte della paziente? Potremo allora misurare il consenso reale della “indiscussa autorità morale” che ha sede sul territorio italiano. Nel caso di Welby, al partito integralista le cose non andarono particolarmente bene. Nel frattempo, il vescovo di Lecco ha raccolto i fedeli in Chiesa a pregare per Eluana, senza esprimere giudizi sul padre e senza pronunciare neppure l’omelia. Finalmente una persona seria.