l’Unità 1.7.08
Abusava di minorenni nell’oratorio, sacerdote in manette
Roma, il parroco accusato di violenza sessuale. Avrebbe approfittato di 7 ragazzi, quelli più fragili
di Massimiliano Di Dio
All'epoca aveva solo 11 anni. Altri, 14 al massimo. Da loro mai una parola sul quel drammatico segreto. Neppure una volta divenuti maggiorenni. Poi la denuncia alcuni mesi fa da parte di un altro prete. «Quel sacerdote ha comportamenti anomali, troppo disinvolti con alcuni bambini». Ieri i carabinieri del nucleo investigativo di via in Selci lo hanno arrestato. R.C., 55 anni della parrocchia romana Natività di Maria Santissima, è accusato di violenza sessuale continuata e aggravata. Secondo gli inquirenti, approfittava del suo abito talare per abusare dei bambini che frequentavano l'oratorio o i campi estivi. Non tutti i bambini però. Quelli più fragili. Che lui, almeno dalla fine del 1997, avrebbe scelto con cura prima di portarli nelle stanze del suo appartamento vicino alla chiesa. Sette per ora i ragazzi che hanno raccontato ai carabinieri un passato fatto di abusi e pedofilia. L'ultimo caso risale al 2005 ma le indagini proseguono.
E la notizia dell'arresto del sacerdote non ha sorpreso tutto il quartiere. Su di lui, sulle sue “attenzioni” nei confronti di alcuni ragazzi, le voci giravano da un po'. Le autorità ecclesiastiche, a quanto pare, ne erano al corrente. Il sacerdote era già stato sospeso un mese dall'esercizio delle sue funzioni. «Piena fiducia» nell'operato della magistratura e vicinanza a quanti «sono feriti da questa vicenda», sono state espresse dal vescovo della diocesi di zona (Porto-Santa Rufina), monsignor Gino Reali.
Quasi tre mesi di indagini. Poi la decisione del gip di Roma, Andrea Vardaro, su richiesta del pm Francesco Scavo, di emettere l'ordinanza di custodia cautelare. Pericolo di reiterazione del reato, alla base della richiesta. Il sacerdote, che continuava a svolgere le funzioni di parroco, poteva venire a contatto con altri bambini o ragazzi. Da qui, l'arresto da parte dei carabinieri, ieri mattina, nella parrocchia di via Selva Candida. Proprio dove il sacerdote avrebbe scelto per anni le sue vittime. Bambini anche di 11, 12 anni. Spesso figli di famiglie disagiate o comunque con personalità fragili. Che avrebbero dovuto trovare nell'oratorio o nelle lezioni di catechismo un momento di svago. E invece magari con la promessa di soldi, cd, dvd o vestiti, secondo l'accusa finivano nell'appartamento del sacerdote. «Per mangiare qualcosa insieme», «per ripassare la lezione» diceva lui. Tutto falso, denunciano ora almeno sette ragazzi. Una volta dentro quelle stanze, il sacerdote diventava un altro. Non era più l'amico spiritoso che tutti conoscevano ma l'uomo degli abusi. Preceduti da qualche film pornografico che le vittime erano costrette a guardare insieme a lui. Alcuni di questi film sono stati trovati in casa del sacerdote nel corso della perquisizione. Nel quartiere il mormorio è insistente. «La Chiesa sapeva tutto» dicono alcuni residenti.
Abusava di minorenni nell’oratorio, sacerdote in manette
Roma, il parroco accusato di violenza sessuale. Avrebbe approfittato di 7 ragazzi, quelli più fragili
di Massimiliano Di Dio
All'epoca aveva solo 11 anni. Altri, 14 al massimo. Da loro mai una parola sul quel drammatico segreto. Neppure una volta divenuti maggiorenni. Poi la denuncia alcuni mesi fa da parte di un altro prete. «Quel sacerdote ha comportamenti anomali, troppo disinvolti con alcuni bambini». Ieri i carabinieri del nucleo investigativo di via in Selci lo hanno arrestato. R.C., 55 anni della parrocchia romana Natività di Maria Santissima, è accusato di violenza sessuale continuata e aggravata. Secondo gli inquirenti, approfittava del suo abito talare per abusare dei bambini che frequentavano l'oratorio o i campi estivi. Non tutti i bambini però. Quelli più fragili. Che lui, almeno dalla fine del 1997, avrebbe scelto con cura prima di portarli nelle stanze del suo appartamento vicino alla chiesa. Sette per ora i ragazzi che hanno raccontato ai carabinieri un passato fatto di abusi e pedofilia. L'ultimo caso risale al 2005 ma le indagini proseguono.
E la notizia dell'arresto del sacerdote non ha sorpreso tutto il quartiere. Su di lui, sulle sue “attenzioni” nei confronti di alcuni ragazzi, le voci giravano da un po'. Le autorità ecclesiastiche, a quanto pare, ne erano al corrente. Il sacerdote era già stato sospeso un mese dall'esercizio delle sue funzioni. «Piena fiducia» nell'operato della magistratura e vicinanza a quanti «sono feriti da questa vicenda», sono state espresse dal vescovo della diocesi di zona (Porto-Santa Rufina), monsignor Gino Reali.
Quasi tre mesi di indagini. Poi la decisione del gip di Roma, Andrea Vardaro, su richiesta del pm Francesco Scavo, di emettere l'ordinanza di custodia cautelare. Pericolo di reiterazione del reato, alla base della richiesta. Il sacerdote, che continuava a svolgere le funzioni di parroco, poteva venire a contatto con altri bambini o ragazzi. Da qui, l'arresto da parte dei carabinieri, ieri mattina, nella parrocchia di via Selva Candida. Proprio dove il sacerdote avrebbe scelto per anni le sue vittime. Bambini anche di 11, 12 anni. Spesso figli di famiglie disagiate o comunque con personalità fragili. Che avrebbero dovuto trovare nell'oratorio o nelle lezioni di catechismo un momento di svago. E invece magari con la promessa di soldi, cd, dvd o vestiti, secondo l'accusa finivano nell'appartamento del sacerdote. «Per mangiare qualcosa insieme», «per ripassare la lezione» diceva lui. Tutto falso, denunciano ora almeno sette ragazzi. Una volta dentro quelle stanze, il sacerdote diventava un altro. Non era più l'amico spiritoso che tutti conoscevano ma l'uomo degli abusi. Preceduti da qualche film pornografico che le vittime erano costrette a guardare insieme a lui. Alcuni di questi film sono stati trovati in casa del sacerdote nel corso della perquisizione. Nel quartiere il mormorio è insistente. «La Chiesa sapeva tutto» dicono alcuni residenti.