PEDOFILIA/ PRETE ARRESTATO, RAGAZZO: PORTAI LETTERA A... -2-
"Don Ruggero era persona affabile e carismatica"
Roma, 19 lug. (Apcom) - "Io tuttora credo, credo a Gesù Cristo e tutto quanto, però dei preti non ne voglio sapere niente. Questo pareva buono. Questo pareva il top! E allora se questo è così, pensa gli altri". E' un racconto drammatico quello offerto da un un altro dei giovani che sarebbe stato oggetto delle attenzioni di don Ruggero Conti, 55 anni, già parroco della chiesa della Natività di Maria Santissima.
Stando a quanto accertato dagli investigatori sarebbero sette al momento gli episodi di abuso ai danni di minori che frequentavano la parrocchia della Natività, mentre altri due risulterebbero avvenuti nei confronti di ragazzi della chiesa Beata Vergine Immacolata, nella zona della Giustiniana, dove Conti era stato in precedenza. Ma in seguito agli ultimi accertamenti starebbero emergendo ulteriori casi, alcuni dei quali avvenuti più di dieci anni fa e non a Roma.
Il sentimento di malcontento nei confronti della chiesa è comune tra la maggior parte dei ragazzi che avrebbero subito gli abusi: "Quello che è successo m'ha staccato radicalmente dalla chiesa", afferma anche un altro. "Io ho perso totalmente fiducia nel corpo clericale e ho deciso di parlare con Dio da me stesso", racconta un terzo giovane". E più avanti aggiunge: "Ed inoltre - dice rivolgendosi al pm - se lei è cristiano sa che non frequentare la messa settimanale è una sofferenza unica. Immagini io a stare dieci senza la comunione, senza stare in pace con me stesso, senza una confessione di niente".
Il giudizio di don Ruggero, offerto da un altro giovane, è chiaro. Per qualcuno è "Un tipo molto carismatico e sensibile, uno di cui fidarsi". Per un altro il sacerdote "era con tutti quanti una persona affabile, si ricordava subito i nomi di tutti quanti". Ma anche una persona che "ti metteva subito a tuo agio, come se fosse una persona che conoscevi da tanto tempo".
Nonostante il sacerdote avesse questo carattere, i ragazzi raccontano che prestava loro particolari 'attenzioni'. Ciò sarebbe avvenuto al termine della visione di film nella casa del sacerdote o durante i campi estivi: mentre i ragazzi dormivano nelle camerate con letti a castello, don Ruggero, incurante della presenza degli altri e aiutato dal buio, avrebbe toccato e accarezzato alcuni piccoli ospiti, ad alcuni quali faceva anche diversi regali. In alcuni casi anche il rito della confessione non avrebbe seguito la prassi prevista: "La prima domanda della confessione, dove poi si svolgeva tutta la predica, era 'ti masturbi?', riferisce un ragazzo.
Un altro spiega che il sacerdote l'avrebbe attirato nella sua dimora, all'interno della canonica, dietro la promessa di soldi, cd, dvd, capi d'abbigliamento. Poi, però la scelta, di raccontare la loro verità su quanto accaduto negli anni passati: "Se fossi stato solo io colpito da questa persona, da buon cristiano avrei anche perdonato - racconta - ma visto che non sono solo io, lo faccio per tutti i bambini che stanno lì o si avvicineranno a stare lì con lui. Se vuole sapere il motivo per cui io sto qua, è perché io voglio la vera giustizia: quella divina. Lo so che lei purtroppo i miracoli non ne fa, però - dice il ragazzo rivolgendosi al pm Scavo - Non lo so, cercate, provate; i miracoli non stanno lì, stanno qua, da quanto mi è stato insegnato, perché lì c'è la giustizia, ma qua ci stanno i miracoli, e li fanno le persone".
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"Don Ruggero era persona affabile e carismatica"
Roma, 19 lug. (Apcom) - "Io tuttora credo, credo a Gesù Cristo e tutto quanto, però dei preti non ne voglio sapere niente. Questo pareva buono. Questo pareva il top! E allora se questo è così, pensa gli altri". E' un racconto drammatico quello offerto da un un altro dei giovani che sarebbe stato oggetto delle attenzioni di don Ruggero Conti, 55 anni, già parroco della chiesa della Natività di Maria Santissima.
Stando a quanto accertato dagli investigatori sarebbero sette al momento gli episodi di abuso ai danni di minori che frequentavano la parrocchia della Natività, mentre altri due risulterebbero avvenuti nei confronti di ragazzi della chiesa Beata Vergine Immacolata, nella zona della Giustiniana, dove Conti era stato in precedenza. Ma in seguito agli ultimi accertamenti starebbero emergendo ulteriori casi, alcuni dei quali avvenuti più di dieci anni fa e non a Roma.
Il sentimento di malcontento nei confronti della chiesa è comune tra la maggior parte dei ragazzi che avrebbero subito gli abusi: "Quello che è successo m'ha staccato radicalmente dalla chiesa", afferma anche un altro. "Io ho perso totalmente fiducia nel corpo clericale e ho deciso di parlare con Dio da me stesso", racconta un terzo giovane". E più avanti aggiunge: "Ed inoltre - dice rivolgendosi al pm - se lei è cristiano sa che non frequentare la messa settimanale è una sofferenza unica. Immagini io a stare dieci senza la comunione, senza stare in pace con me stesso, senza una confessione di niente".
Il giudizio di don Ruggero, offerto da un altro giovane, è chiaro. Per qualcuno è "Un tipo molto carismatico e sensibile, uno di cui fidarsi". Per un altro il sacerdote "era con tutti quanti una persona affabile, si ricordava subito i nomi di tutti quanti". Ma anche una persona che "ti metteva subito a tuo agio, come se fosse una persona che conoscevi da tanto tempo".
Nonostante il sacerdote avesse questo carattere, i ragazzi raccontano che prestava loro particolari 'attenzioni'. Ciò sarebbe avvenuto al termine della visione di film nella casa del sacerdote o durante i campi estivi: mentre i ragazzi dormivano nelle camerate con letti a castello, don Ruggero, incurante della presenza degli altri e aiutato dal buio, avrebbe toccato e accarezzato alcuni piccoli ospiti, ad alcuni quali faceva anche diversi regali. In alcuni casi anche il rito della confessione non avrebbe seguito la prassi prevista: "La prima domanda della confessione, dove poi si svolgeva tutta la predica, era 'ti masturbi?', riferisce un ragazzo.
Un altro spiega che il sacerdote l'avrebbe attirato nella sua dimora, all'interno della canonica, dietro la promessa di soldi, cd, dvd, capi d'abbigliamento. Poi, però la scelta, di raccontare la loro verità su quanto accaduto negli anni passati: "Se fossi stato solo io colpito da questa persona, da buon cristiano avrei anche perdonato - racconta - ma visto che non sono solo io, lo faccio per tutti i bambini che stanno lì o si avvicineranno a stare lì con lui. Se vuole sapere il motivo per cui io sto qua, è perché io voglio la vera giustizia: quella divina. Lo so che lei purtroppo i miracoli non ne fa, però - dice il ragazzo rivolgendosi al pm Scavo - Non lo so, cercate, provate; i miracoli non stanno lì, stanno qua, da quanto mi è stato insegnato, perché lì c'è la giustizia, ma qua ci stanno i miracoli, e li fanno le persone".
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