giovedì 31 gennaio 2008

Condanna del cristianesimo

- Sono giunto così alla conclusione ed esprimo il mio giudizio.
Io condanno il cristianesimo, levo contro la Chiesa cristiana la più tremenda di tutte le accuse che siano mai state sulla lingua di un accusatore. Essa è per me la massima di tutte le corruzioni immaginabili: essa ha avuto la volontà dell'estrema corruzione possibile. La Chiesa cristiana non lasciò nulla d'intatto nel suo pervertimento, essa ha fatto di ogni valore un disvalore, di ogni verità una menzogna, di ogni onestà un'abiezione dell'anima. Si osi ancora parlarmi dei suoi benefìci «umanitaria! L' eliminazione di una qualsiasi penosa condizione andava contro il suo più profondo vantaggio: essa viveva di condizioni penose, essa creava condizioni penose per eternizzare se stessa...
Il verme del peccato, per esempio: soltanto la Chiesa ha arricchito l'umanità di questa penosa condizione! - L'« uguaglianza delle anime dinanzi a Dio », questa falsità, questo pretesto per le rancunes di tutte le anime ignobili, la materia esplosiva di questo concetto che finì per diventare rivoluzione, idea moderna e principio di decadenza dell'intero ordine sociale - è dinamite cristiana... « Benefìci umanitari » del cristianesimo! Coltivare l'humanitas così da trame fuori una contraddizione di sé, un'arte della masturbazione, una volontà di mentire a ogni costo, una ripugnanza, un disprezzo di tutti gli istinti buoni e onesti! Queste per me sarebbero le benedizioni del cristianesimo! - II parassitismo come unica prassi della Chiesa; col suo ideale clorotico della « santità » va bevendo fino all'ultima goccia ogni sangue, ogni amore, ogni speranza di vita; l'al di là come volontà di negazione d'ogni realtà; la croce come segno di riconoscimento per la più sotterranea congiura che sia mai esistita - contro salute, bellezza, costituzione ben riuscita, valentia, spirito, bontà dell'anima, contro la vita stessa... Questa eterna accusa al cristianesimo voglio scriverla su tutti i muri, ovunque esistano muri - posseggo caratteri per far vedere anche i ciechi… Definisco il cristianesimo l'unica grande maledizione, l'unica grande e più intima depravazione, l'unico grande istinto della vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, furtivo, sotterraneo, meschino - lo definisco l'unica immortale macchia d'infamia dell'umanità. Computiamo il tempo da quel dies nefastus con cui ebbe inizio questa fatalità - dal primo giorno del cristianesimo! - E perché non invece dal suo ultimo giorno? - Da oggi? - Trasvalutazione di tutti i valori!...
Friedrich Nietzsche, da "l'anticristo"