Corriere della sera, mercoledi, 09 marzo 1994
" Satana si nasconde sotto le minigonne "
D' Amore Antonio
A L'Aquila monito del vescovo, in un decalogo accusa anche discoteca e tv
"Satana si nasconde sotto le minigonne"
L'AQUILA . "Satana si nasconde nelle discoteche e nei televisori ma, soprattutto, sotto le minigonne". L'arcivescovo Peressin scende nuovamente in campo con una invettiva, questa volta "lanciata" attraverso le colonne, dell'edizione di marzo, del bollettino dell'arcidiocesi. Il presule, in un articolo intitolato "Demonio e satanismo a L'Aquila", commentando il libro di un esorcista benedettino, detta il decalogo delle "cose che piacciono a Lucifero". Eccole, dunque, queste passio ni. "Insane" agli occhi del religioso. Al primo posto, naturalmente, figura la profanazione delle ostie, segue inevitabilmente il divorzio che "distrugge le famiglie", e non manca l'aborto che "uccide gli innocenti", nè la droga che "fa impazzire i giovani". E fino qui, tutto sommato, nulla di strano, quattro regole che in molti, anche non religiosi, sottoscriverebbero. Poi, però, inizia la vera "regola peressiniana". Quella che ha dato adito a qualche polemica. Si scopre, così, che L ucifero adora i "preti vestiti da netturbini", quelli che preferiscono il clergyman alla sottana nera, e che "vanno in cerca di donne e di omosessuali". Ce n'è per tutti. Anche per i vescovi "iscritti alla massoneria", e tutti quei sacerdoti che "neg ano l'esistenza del demonio, lasciandolo agire liberamente". Ma è sulle tre regole per i giovani che l'arcivescovo Peressin dà il meglio di sè, con una vera e propria dottrina moderna che, a tratti, è addirittura "illuminata". Segni del demonio son o, infatti, le "discoteche, luogo di corruzione della gioventù", la televisione "che divide le famiglie e, nelle ore piccole, distoglie frati e suore dalla preghiera" e, soprattutto, "le gonne corte, malcostume di vestiario femminile, che accalappian o gli uomini". Satana, dunque, adora le minigonne, guarda tanta televisione, passa il weekend in discoteca, ammette il divorzio, non critica l'aborto e, incredibile ma vero, di tanto in tanto si ferma a chiacchierare con qualche prete in giacca e pan taloni. E, riflettendo sul decalogo dell'arcivescovo, in molti avranno qualche dubbio: che Satana sia quello strano signore che, ogni mattina, incontrano in bagno, davanti allo specchio... Forse ha ragione Peressin, quando invita i fedeli a "vigi lare sempre e a non ascoltare i teologastri perchè il diavolo c'è. C'è anche a L'Aquila, e lavora forte cercando di imporre il suo dominio alle anime più esposte come i giovani, i semplici, i gruppi di persone e le associazioni". Sembra davvero che n on manchi proprio nessuno.
" Satana si nasconde sotto le minigonne "
D' Amore Antonio
A L'Aquila monito del vescovo, in un decalogo accusa anche discoteca e tv
"Satana si nasconde sotto le minigonne"
L'AQUILA . "Satana si nasconde nelle discoteche e nei televisori ma, soprattutto, sotto le minigonne". L'arcivescovo Peressin scende nuovamente in campo con una invettiva, questa volta "lanciata" attraverso le colonne, dell'edizione di marzo, del bollettino dell'arcidiocesi. Il presule, in un articolo intitolato "Demonio e satanismo a L'Aquila", commentando il libro di un esorcista benedettino, detta il decalogo delle "cose che piacciono a Lucifero". Eccole, dunque, queste passio ni. "Insane" agli occhi del religioso. Al primo posto, naturalmente, figura la profanazione delle ostie, segue inevitabilmente il divorzio che "distrugge le famiglie", e non manca l'aborto che "uccide gli innocenti", nè la droga che "fa impazzire i giovani". E fino qui, tutto sommato, nulla di strano, quattro regole che in molti, anche non religiosi, sottoscriverebbero. Poi, però, inizia la vera "regola peressiniana". Quella che ha dato adito a qualche polemica. Si scopre, così, che L ucifero adora i "preti vestiti da netturbini", quelli che preferiscono il clergyman alla sottana nera, e che "vanno in cerca di donne e di omosessuali". Ce n'è per tutti. Anche per i vescovi "iscritti alla massoneria", e tutti quei sacerdoti che "neg ano l'esistenza del demonio, lasciandolo agire liberamente". Ma è sulle tre regole per i giovani che l'arcivescovo Peressin dà il meglio di sè, con una vera e propria dottrina moderna che, a tratti, è addirittura "illuminata". Segni del demonio son o, infatti, le "discoteche, luogo di corruzione della gioventù", la televisione "che divide le famiglie e, nelle ore piccole, distoglie frati e suore dalla preghiera" e, soprattutto, "le gonne corte, malcostume di vestiario femminile, che accalappian o gli uomini". Satana, dunque, adora le minigonne, guarda tanta televisione, passa il weekend in discoteca, ammette il divorzio, non critica l'aborto e, incredibile ma vero, di tanto in tanto si ferma a chiacchierare con qualche prete in giacca e pan taloni. E, riflettendo sul decalogo dell'arcivescovo, in molti avranno qualche dubbio: che Satana sia quello strano signore che, ogni mattina, incontrano in bagno, davanti allo specchio... Forse ha ragione Peressin, quando invita i fedeli a "vigi lare sempre e a non ascoltare i teologastri perchè il diavolo c'è. C'è anche a L'Aquila, e lavora forte cercando di imporre il suo dominio alle anime più esposte come i giovani, i semplici, i gruppi di persone e le associazioni". Sembra davvero che n on manchi proprio nessuno.