lunedì 21 gennaio 2008

In auto blu nella piazza di Ruini "cattodem" in fila per l´omaggio

La Repubblica 21 GENNAIO 2008
CONCITA DE GREGORIO
Tra i fedeli mai tanti politici. Casini con moglie e figlia. L´ex guardasigilli acclamato: fai cadere Prodi
Mastella si commuove. Bindi e Parisi: ostentazione triste
Cori dei Figli di Maria e maxischermi con le preghiere in latino
Il ministro Fioroni guida un gruppo di parlamentari del Pd verso l´ex capo della Cei

Dice «che peccato che mia moglie Sandra non sia qui», è del resto agli arresti domiciliari. Molti lo salutano e gli gridano "forza Clemente" e "dai fai cadere il governo". Lui si commuove e gli scappa qualche lacrima. Accanto c´è Carlo Rossella. Telefona Andreotti, anche lui in piazza: esprime solidarietà sulla vicenda dell´inchiesta. Un predicatore scalzo, Dario Franceschini da solo. Una suora con la bandiera tricolore, Alemanno di An e Gasbarra presidente della provincia di Roma. I neocatecumenali con le chitarre, Pier Ferdinando Casini per mano alla figlia Caterina, la moglie Azzurra Caltagirone editrice con la sua bella pancia rotonda da figlio maschio imminente. Lo striscione "Basta con l´intolleranza anticattolica" firmato Militia Christi, i soldati del Signore, Mario Borghezio europarlamentare della Lega felice per la «bella giornata di sole». Comunione e Liberazione, il ministro Fioroni (Istruzione, come vedremo il tema del giorno). La "Gioventù benedettina" di Cernusco sul Naviglio, Francesco Rutelli vicepremier. Paola Binetti in estasi, Daniela Santanchè quella vera con le amiche del circolo "D donna" della destra di Storace. Rosy Bindi che non c´è si dichiara preoccupata per la «strumentalizzazione dell´Angelus, un danno per l´Italia». Mussi, reduce dal discorso in difesa di Ratzinger alla Sapienza, detta alle agenzie quasi la stessa frase: «Il corteo dei politici all´Angelus ha il sapore della strumentalizzazione». Franco Giordano segretario di Rifondazione parla di "perdita di autonomia complessiva di una classe politica che cerca fonte di legittimazione dalle gerarchie ecclesiastiche». Arturo Parisi fa una graduatoria delle tristezze suscitate da Ratzinger: "Se il suo silenzio alla Sapienza è stato per noi un fatto triste, le parole dette per spirito di parte oggi a Piazza San Pietro sono un fatto tristissimo". Da casa anche l´ulivista Franco Monaco è «a disagio per l´ostentata presenza dei politici». In piazza c´è Ruini il cardinale vicario, sta accanto al gruppo degli studenti cattolici. Gli va a stringere la mano Rutelli. Poco dopo, capitanati da Fioroni, lo "omaggiano" in gruppo altri parlamentari cattolici del Pd: Lusetti, Oliverio, Carra, Dorina Bianchi, l´assessore romano D´Ubaldo.
È Ruini che ha convocato l´adunata «in solidarietà». La sua preoccupazione è di negare che si tratti di una prova di forza. «Sono solo fedeli, gente che ama il Papa», dice infatti.
Sono tuttavia in una percentuale mai vista prima all´Angelus fedeli reclutati in politica. In leggerissimo imbarazzo mediatico alcuni di quelli di centrosinistra che davanti alle telecamere tacciono. Marco Follini dice «la mia presenza parla da sola». Dario Franceschini, numero due del Pd, che «la solidarietà al Santo padre è un atto dovuto". Veltroni non è venuto. Lusetti rimarca che l´assenza del sindaco «non è un problema: c´erano Tonini e Franceschini». Il peso delle correnti, delle componenti di partito è ben presente a chi tiene la contabilità della piazza. Non basta che monsignor Rino Fisichella vescovo ausiliario di Roma circondato da cartelli che dicono "Cristo è la vera Sapienza", Sapienza maiuscolo come l´Università, ripeta che non c´è «nessuna prova di forza da mettere in campo». La prova c´è, Ruini si informa su quanti siano i fedeli in piazza e quando la gendarmeria vaticana gli risponde "duecentomila" si compiace.
L´Angelus, in latino, è riproposto ai fedeli con un karaoke sui quattro schermi giganti: le frasi del papa in bianco, quelle della folla in giallo. Lo recita anche la famiglia Casini. Il leader Udc saluta brevemente il segretario del suo partito Lorenzo Cesa, negli ultimi mesi assai provato dalle vicende giudiziarie di Cosimo Mele e di Totò Cuffaro, entrambi devoti. Un professore di Fisica della Sapienza dichiara ai microfoni del Gr Rai la sua dissidenza dai 67 che hanno firmato la lettera al Rettore che metteva in dubbio l´opportunità dell´invito. Quasi nello stesso momento Benedetto XVI fa sapere al mondo intero di aver «soprasseduto mio malgrado» all´invito del Rettore «per il clima che si era creato». Certifica dunque, in coda all´Angelus, che lui sarebbe andato ma è stato vittima di fattori esterni «che hanno reso inopportuna la mia presenza». Dalla sinistra radicale, nei dibattiti in diretta via radio, più d´uno osserva che 67 firme di docenti e trecento manifestanti non sono una minaccia tale da giustificare un caso internazionale.
Papa Ratzinger è già oltre, mentre i Figli di Maria intonano cori al fianco di Tajani e Cicchitto, Tremaglia e Adolfo Urso. E´ già al punto in cui ricorda che «oggi per la Diocesi di Roma è la giornata della scuola cattolica: coloro che lavorano alla formazione dei giovani tenendo al centro il Vangelo debbono proseguire con coraggio e fiducia nonostante le difficoltà incontrate». Il ministro Fioroni, a due passi dal colonnato del Bernini, interrogato su quali siano le difficoltà per la scuola cattolica a cui il Papa si riferisce preferisce glissare. Fa cenno che sta ascoltando, non può distrarsi. Prega in raccolta solitudine. Il Papa tossisce lievemente costipato e saluta in molte lingue, ola in piazza degli ispanici. Appena la finestra si chiude le auto blu, in moto già da mezz´ora, ingranano la prima e spariscono coi loro illustri titolari.