La Repubblica, 05/04/2001
Jacques Le Goff
Non siamo figli di Carlo Magno
Un miseo dedicato all'Europa
L'articolo di Jacques Le Goff che qui pubblichiamo è tratto dall'intervento che lo storico francese pronuncerà al convegno «Europa e musei. Identità e rappresentazioni» in programma a Torino oggi e domani (Centro Congressi Torino Incontra, Sala Giolitti, via Nino Costa 8). Il convegno ruota intorno all'idea di un museo dedicato all'Europa. Oltre a Le Goff partecipano storici (Rusconi e Sergi) e direttori di musei europei (da Liverpool a Berlino, da Manchester a Mosca).
La mia riflessione riguarda il progetto di realizzazione di uno o più Musei dedicati all'Europa. Perché non uno, ma diversi Musei? Perché l'Europa è una, ma è anche diversa e deve conservare le sue specificità nell'unità. L'origine di questa unità nella diversità risale, a mio parere, al Medio Evo anche se il nome Europa è precedente a questa epoca e risale all'antichità greca. L'Europa come entità geografica è descritta per la prima volta dai geografi greci e poi romani dell'antichità. Inoltre, essa nasce da un mito famoso, quello della bella orientale, Europa, che viene rapita da Zeus sotto le parvenze di un toro: è una delle tante donne amate dal padrone dell'Olimpo. L'origine, quindi, è piuttosto nobile e introduce l'idea di una componente orientale nella nascita e nella costruzione europea. Durante tutto il Medio Evo, l'orizzonte orientale avrà un ruolo determinante per l'Europa, soprattutto a livello di immaginario. Oggi l'Europa è un'entità occidentale, ma non per questo può dimenticare i suoi antichi legami con l'Oriente. Possiamo dire che le radici dell'Europa risalgono all'antichità? Credo che il mito e i racconti degli storici greci e romani siano solo il preludio della vera storia europea. L'Europa è nata, come ha dimostrato lo storico Marc Bloch, tra i secoli IV e VII con l'affermarsi del Cristianesimo: è una combinazione di componenti barbariche (che rimarranno presenti a lungo) e della componente italica, germanica, celtica, gallica e iberica. I nuovi arrivati si mescolano agli italo-romani, ai gallo-romani,agli ibero-romani. E questa fusione avviene sotto il segno del Cristianesimo, ma il Cristianesimo medievale ha sempre mantenuto un legame forte con l'Antichità e con la cultura greco- latina ed è grazie ai grandi autori dell'Antichità che è nata l'Europa. Generalmente si pensa che l'Impero Carolingio sia la prima vera costruzione europea e che Carlo Magno sia il padre dell'Europa. Io non sono d'accordo, perché non credo che avesse l'idea dell'Europa, anche se il nome esisteva già all'epoca. Penso, invece,che Carlo Magno avesse essenzialmente due obiettivi: innanzitutto, restaurare l'Impero Romano (invece di guardare al futuro, era rimasto legato al passato) e affermare il nazionalismo franco. Se si considera l'aspetto fondamentale dello spazio, sembra paradossale, ma le capitali dell'Europa del Medio Evo hanno sempre avuto una posizione periferica, se non addirittura esterna all'Europa. Roma capitale ha sempre sofferto a causa di una posizione geografica poco favorevole e periferica rispetto all'Europa, anche se questo non ha mai scoraggiato moltitudini di Europei, non solo intellettuali, dall'affrontare lunghi pellegrinaggi a Roma fin dal Medioevo.La seconda capitale spirituale degli Europei è Gerusalemme. Nel Medio Evo,Gerusalemme, spazio del Cristianesimo, diventa capitale per gli Europei che ne fanno una meta di pellegrinaggio come Roma. A partire dall'XI sec. Fino al XIII sec. Gerusalemme è per gli Europei origine e punto di partenza di numerosi eventi, la capitale da riconquistare. La Terra Santa diventa la meta, il luogo in cui stabilirsi anche senza averla mai visitata. E' l'epoca delle Crociate. Personalmente, credo che le crociate siano state un episodio infelice, frutto di un errore concettuale. Le Crociate lasceranno nelle popolazioni orientali e soprattutto nell'Islam un ricordo profondamente ostile, che influisce ancora oggi negativamente sulle difficili relazioni tra Mussulmani e Occidentali. Il Cristianesimo è stata la religione della memoria, la religione del ricordo: i grandi personaggi del Cristianesimo sono i Santi e le tracce materiali dei Santi, le reliquie, hanno un ruolo fondamentale non solo religioso e spirituale, ma anche economico nell'Europa medievale. Sappiamo che il furto di reliquie è stata un'attività economicamente rilevante. Non bisogna pensare al furto nella sola accezione giuridica. Ci sono stati anche furti "ispirati", quasi legittimi. Una delle più importanti città europee, ad esempio, Venezia, è stata costruita a partire dal furto delle reliquie di San Marco ad Alessandria d'Egitto. Nel nostro Museo dovremo esporre molte foto e riproduzioni di reliquie, che sono state i fermenti della costruzione europea nel Medio Evo, i simboli dell'Europa. Bisogna riconoscere che Carlo Magno ebbe il merito di svolgere un'opera importante nel campo della cultura, anche se fu più superficiale di quanto si possa pensare (ma, certamente, non per colpa sua). All'epoca, non esistevano le condizioni per creare una cultura veramente europea. Carlo Magno, tuttavia, riunisce attorno a sé intellettuali provenienti da tutta Europa, non solo Galli, Germani, Italiani e Spagnoli, del Nord della Spagna,non occupato dai Musulmani, ma anche Anglosassoni e Irlandesi. Il movimento storiografico della rivista Annales, di cui faccio parte, raccomanda agli storici di elaborare la scienza storica a partire dall'analisi dei problemi: i problemi del centro rispetto alla periferia, i problemi di vicinato, i problemi del mare. L'Europa è un piccolo continente, è la propaggine del continente euro asiatico ed è circondata dal mare. Rispetto all'Africa, all'Asia, all'America, continenti massicci con territori molto estesi,l'Europa mantiene un rapporto molto stretto con il mare. Una particolare attenzione deve essere riservata nei nostri Musei al periodo che ruota attorno all'anno 1000. Con il Romanticismo e la sua fervida fantasia, che arriva, a volte, fino a falsificare la prospettiva storica, l'anno 1000 è considerato nell'immaginario europeo come un periodo terribile. Basta pensare alle paure legate all'anno 1000, riproposte anche all' avvicinarsi del 2000. In realtà, l'anno 1000 è un periodo di speranza e dinamismo, un periodo eccezionale che favorirà il decollo di quella che sarà l'Europa medievale. Sulla scena europea, compaiono nuovi popoli e nuove nazioni, che diventeranno europei secondo la formula abituale, cioè convertendosi al Cristianesimo. Nel Medio Evo, convertirsi al Cristianesimo era un po' come entrare nell'Onu ai giorni nostri. Questi popoli erano slavi, polacchi,cechi e ungheresi, che oggi rifiuterebbero di essere considerati europei. La Polonia, l'Ungheria, la Boemia sono i primi paesi che oggi bussano alla porta dell'Europa e che probabilmente entreranno nell'Unione Europea nella prossima fase di allargamento: ecco quindi un periodo che bisognerà mostrare nel Museo. E' bene ricordare anche la presenza degli Ebrei nel Medio Evo. Gli Ebrei e la cultura ebraica sono una componente importante dell'Europa ed è durante il Medio Evo che si esprimono i primi eccessi della persecuzione degli Ebrei. L'antisemitismo nasce solo nel XIX sec. con le pseudo-teorie scientifiche sulla razza, ma viene preannunciato già dalla triste esperienza dei progrom e delle persecuzioni del Medio Evo. Credo che l'Europa che dobbiamo conoscere non sia fatta solo di grandi realizzazioni, l'Europa della civiltà: è anche l'Europa degli errori e dei crimini. Per questo, vorrei che si parlasse anche dell'Inquisizione per spiegare l'origine di una pratica orribile, di cui l'Europa non si è ancora completamente liberata: la tortura. L'Europa, la civiltà europea sembrano una civiltà essenzialmente urbana ma, accanto alla città, sopravvive la civiltà rurale, che ha anch'essa le sue radici nel Medio Evo. In quest'epoca, la civiltà rurale e la civiltà urbana (troppo spesso contrapposte) sembrano avviarsi verso una collaborazione. Il tipo di alimentazione praticato in Europa determina alcune caratteristiche della civiltà europea: l'Europa è la civiltà del pane e dei cereali, rispetto alla civiltà del riso e del mais. (.) Esistono poi due Europe contrapposte, ma complementari: l'Europa del burro e quella dell'olio. Molti Europei, io per primo, amano entrambi. La stessa contrapposizione complementare esiste tra il vino e la birra. Bisognerà spiegare che l'economia in Europa si è sviluppata tra mille difficoltà, nel Medio Evo. Bisognerà mostrare le strade che hanno permesso alle regioni europee di mantenere rapporti fra loro e con altre regioni non europee. Una sezione intera dovrebbe essere dedicata alle fiere dello Champagne, alla fiera di Francoforte, alla fiera di Ginevra e a quella di Asti. Altre manifestazioni risalenti al Medio Evo, che sembrano avere un valore essenzialmente religioso, ma non solo, sono i Concili. Così, il Medio Evo è stato un'epoca fondamentale per la creazione dell'Europa della continuità. Quando è finito il Medio Evo, l'Europa non esisteva ancora realmente, ma c'erano gli elementi essenziali perché un giorno potesse nascere. Penso che l'azione degli uomini sia essenziale nella determinazione della Storia. L'Europa non era fatalmente iscritta nel futuro prossimo del Medio Evo. Oggi, è volontà degli Europei riportare la costruzione europea all'ordine del giorno della Storia. Questa Europa non esiste ancora, ma sono convinto che abbia preso la strada giusta. Per costruirla, credo che abbiamo interesse a guardare al nostro passato medievale, nel va e vieni che lo storico deve fare tra passato e presente. Penso che il Medio Evo sia la nostra giovinezza e lo sia anche per l'Europa.
Jacques Le Goff
Non siamo figli di Carlo Magno
Un miseo dedicato all'Europa
L'articolo di Jacques Le Goff che qui pubblichiamo è tratto dall'intervento che lo storico francese pronuncerà al convegno «Europa e musei. Identità e rappresentazioni» in programma a Torino oggi e domani (Centro Congressi Torino Incontra, Sala Giolitti, via Nino Costa 8). Il convegno ruota intorno all'idea di un museo dedicato all'Europa. Oltre a Le Goff partecipano storici (Rusconi e Sergi) e direttori di musei europei (da Liverpool a Berlino, da Manchester a Mosca).
La mia riflessione riguarda il progetto di realizzazione di uno o più Musei dedicati all'Europa. Perché non uno, ma diversi Musei? Perché l'Europa è una, ma è anche diversa e deve conservare le sue specificità nell'unità. L'origine di questa unità nella diversità risale, a mio parere, al Medio Evo anche se il nome Europa è precedente a questa epoca e risale all'antichità greca. L'Europa come entità geografica è descritta per la prima volta dai geografi greci e poi romani dell'antichità. Inoltre, essa nasce da un mito famoso, quello della bella orientale, Europa, che viene rapita da Zeus sotto le parvenze di un toro: è una delle tante donne amate dal padrone dell'Olimpo. L'origine, quindi, è piuttosto nobile e introduce l'idea di una componente orientale nella nascita e nella costruzione europea. Durante tutto il Medio Evo, l'orizzonte orientale avrà un ruolo determinante per l'Europa, soprattutto a livello di immaginario. Oggi l'Europa è un'entità occidentale, ma non per questo può dimenticare i suoi antichi legami con l'Oriente. Possiamo dire che le radici dell'Europa risalgono all'antichità? Credo che il mito e i racconti degli storici greci e romani siano solo il preludio della vera storia europea. L'Europa è nata, come ha dimostrato lo storico Marc Bloch, tra i secoli IV e VII con l'affermarsi del Cristianesimo: è una combinazione di componenti barbariche (che rimarranno presenti a lungo) e della componente italica, germanica, celtica, gallica e iberica. I nuovi arrivati si mescolano agli italo-romani, ai gallo-romani,agli ibero-romani. E questa fusione avviene sotto il segno del Cristianesimo, ma il Cristianesimo medievale ha sempre mantenuto un legame forte con l'Antichità e con la cultura greco- latina ed è grazie ai grandi autori dell'Antichità che è nata l'Europa. Generalmente si pensa che l'Impero Carolingio sia la prima vera costruzione europea e che Carlo Magno sia il padre dell'Europa. Io non sono d'accordo, perché non credo che avesse l'idea dell'Europa, anche se il nome esisteva già all'epoca. Penso, invece,che Carlo Magno avesse essenzialmente due obiettivi: innanzitutto, restaurare l'Impero Romano (invece di guardare al futuro, era rimasto legato al passato) e affermare il nazionalismo franco. Se si considera l'aspetto fondamentale dello spazio, sembra paradossale, ma le capitali dell'Europa del Medio Evo hanno sempre avuto una posizione periferica, se non addirittura esterna all'Europa. Roma capitale ha sempre sofferto a causa di una posizione geografica poco favorevole e periferica rispetto all'Europa, anche se questo non ha mai scoraggiato moltitudini di Europei, non solo intellettuali, dall'affrontare lunghi pellegrinaggi a Roma fin dal Medioevo.La seconda capitale spirituale degli Europei è Gerusalemme. Nel Medio Evo,Gerusalemme, spazio del Cristianesimo, diventa capitale per gli Europei che ne fanno una meta di pellegrinaggio come Roma. A partire dall'XI sec. Fino al XIII sec. Gerusalemme è per gli Europei origine e punto di partenza di numerosi eventi, la capitale da riconquistare. La Terra Santa diventa la meta, il luogo in cui stabilirsi anche senza averla mai visitata. E' l'epoca delle Crociate. Personalmente, credo che le crociate siano state un episodio infelice, frutto di un errore concettuale. Le Crociate lasceranno nelle popolazioni orientali e soprattutto nell'Islam un ricordo profondamente ostile, che influisce ancora oggi negativamente sulle difficili relazioni tra Mussulmani e Occidentali. Il Cristianesimo è stata la religione della memoria, la religione del ricordo: i grandi personaggi del Cristianesimo sono i Santi e le tracce materiali dei Santi, le reliquie, hanno un ruolo fondamentale non solo religioso e spirituale, ma anche economico nell'Europa medievale. Sappiamo che il furto di reliquie è stata un'attività economicamente rilevante. Non bisogna pensare al furto nella sola accezione giuridica. Ci sono stati anche furti "ispirati", quasi legittimi. Una delle più importanti città europee, ad esempio, Venezia, è stata costruita a partire dal furto delle reliquie di San Marco ad Alessandria d'Egitto. Nel nostro Museo dovremo esporre molte foto e riproduzioni di reliquie, che sono state i fermenti della costruzione europea nel Medio Evo, i simboli dell'Europa. Bisogna riconoscere che Carlo Magno ebbe il merito di svolgere un'opera importante nel campo della cultura, anche se fu più superficiale di quanto si possa pensare (ma, certamente, non per colpa sua). All'epoca, non esistevano le condizioni per creare una cultura veramente europea. Carlo Magno, tuttavia, riunisce attorno a sé intellettuali provenienti da tutta Europa, non solo Galli, Germani, Italiani e Spagnoli, del Nord della Spagna,non occupato dai Musulmani, ma anche Anglosassoni e Irlandesi. Il movimento storiografico della rivista Annales, di cui faccio parte, raccomanda agli storici di elaborare la scienza storica a partire dall'analisi dei problemi: i problemi del centro rispetto alla periferia, i problemi di vicinato, i problemi del mare. L'Europa è un piccolo continente, è la propaggine del continente euro asiatico ed è circondata dal mare. Rispetto all'Africa, all'Asia, all'America, continenti massicci con territori molto estesi,l'Europa mantiene un rapporto molto stretto con il mare. Una particolare attenzione deve essere riservata nei nostri Musei al periodo che ruota attorno all'anno 1000. Con il Romanticismo e la sua fervida fantasia, che arriva, a volte, fino a falsificare la prospettiva storica, l'anno 1000 è considerato nell'immaginario europeo come un periodo terribile. Basta pensare alle paure legate all'anno 1000, riproposte anche all' avvicinarsi del 2000. In realtà, l'anno 1000 è un periodo di speranza e dinamismo, un periodo eccezionale che favorirà il decollo di quella che sarà l'Europa medievale. Sulla scena europea, compaiono nuovi popoli e nuove nazioni, che diventeranno europei secondo la formula abituale, cioè convertendosi al Cristianesimo. Nel Medio Evo, convertirsi al Cristianesimo era un po' come entrare nell'Onu ai giorni nostri. Questi popoli erano slavi, polacchi,cechi e ungheresi, che oggi rifiuterebbero di essere considerati europei. La Polonia, l'Ungheria, la Boemia sono i primi paesi che oggi bussano alla porta dell'Europa e che probabilmente entreranno nell'Unione Europea nella prossima fase di allargamento: ecco quindi un periodo che bisognerà mostrare nel Museo. E' bene ricordare anche la presenza degli Ebrei nel Medio Evo. Gli Ebrei e la cultura ebraica sono una componente importante dell'Europa ed è durante il Medio Evo che si esprimono i primi eccessi della persecuzione degli Ebrei. L'antisemitismo nasce solo nel XIX sec. con le pseudo-teorie scientifiche sulla razza, ma viene preannunciato già dalla triste esperienza dei progrom e delle persecuzioni del Medio Evo. Credo che l'Europa che dobbiamo conoscere non sia fatta solo di grandi realizzazioni, l'Europa della civiltà: è anche l'Europa degli errori e dei crimini. Per questo, vorrei che si parlasse anche dell'Inquisizione per spiegare l'origine di una pratica orribile, di cui l'Europa non si è ancora completamente liberata: la tortura. L'Europa, la civiltà europea sembrano una civiltà essenzialmente urbana ma, accanto alla città, sopravvive la civiltà rurale, che ha anch'essa le sue radici nel Medio Evo. In quest'epoca, la civiltà rurale e la civiltà urbana (troppo spesso contrapposte) sembrano avviarsi verso una collaborazione. Il tipo di alimentazione praticato in Europa determina alcune caratteristiche della civiltà europea: l'Europa è la civiltà del pane e dei cereali, rispetto alla civiltà del riso e del mais. (.) Esistono poi due Europe contrapposte, ma complementari: l'Europa del burro e quella dell'olio. Molti Europei, io per primo, amano entrambi. La stessa contrapposizione complementare esiste tra il vino e la birra. Bisognerà spiegare che l'economia in Europa si è sviluppata tra mille difficoltà, nel Medio Evo. Bisognerà mostrare le strade che hanno permesso alle regioni europee di mantenere rapporti fra loro e con altre regioni non europee. Una sezione intera dovrebbe essere dedicata alle fiere dello Champagne, alla fiera di Francoforte, alla fiera di Ginevra e a quella di Asti. Altre manifestazioni risalenti al Medio Evo, che sembrano avere un valore essenzialmente religioso, ma non solo, sono i Concili. Così, il Medio Evo è stato un'epoca fondamentale per la creazione dell'Europa della continuità. Quando è finito il Medio Evo, l'Europa non esisteva ancora realmente, ma c'erano gli elementi essenziali perché un giorno potesse nascere. Penso che l'azione degli uomini sia essenziale nella determinazione della Storia. L'Europa non era fatalmente iscritta nel futuro prossimo del Medio Evo. Oggi, è volontà degli Europei riportare la costruzione europea all'ordine del giorno della Storia. Questa Europa non esiste ancora, ma sono convinto che abbia preso la strada giusta. Per costruirla, credo che abbiamo interesse a guardare al nostro passato medievale, nel va e vieni che lo storico deve fare tra passato e presente. Penso che il Medio Evo sia la nostra giovinezza e lo sia anche per l'Europa.