mercoledì 2 gennaio 2008

Otto per mille. Ai beni culturali gran parte dei fondi

Otto per mille. Ai beni culturali gran parte dei fondi
Antonello Cherchi
Il Sole 24 ore, 29-10-2007

Le quote per il 2007 tornano a essere investite nel campo del sociale. A disposizione ci sono 46 milioni di euro per finanziare 102 progetti: l'anno scorso la cifra si fermava a quota 4,5

Ritorno al passato. O quasi. La quota dell'8 per mille destinata a interventi nel campo del sociale ha, infatti, ripreso corpo dopo i tagli degli anni passati. Nel 2007 ci sono a disposizione 46 milioni di euro con i quali si finanzieranno 102 progetti: 2 contro la fame nel mondo, 7 contro le calamità naturali, 3 per l'assistenza ai rifugiati e
ben 90 per la conservazione del patrimonio culturale. L'obiettivo finale è però arrivare a rispettare la scelta dei contribuenti e destinare l'intero 8 per mille di competenza statale a finalità sociali e non certo a coprire buchi dei bilanci pubblici o, addirittura, a finanziare la guerra in Iraq.
Perché così è successo l'anno scorso, quando per le quattro aree di intervento indicate dalla legge per ripartire l'8 per mille statale - lotta alla fame nel mondo, salvaguardia dei beni culturali, assistenza ai rifugiati e aiuti a zone colpite da calamità naturali - rimasero poche briciole: 4,5 milioni che si decise di dirottare tutti a finanziare 25 progetti in programmi alimentari. All'insaputa dei contribuenti, il Governo Berlusconi aveva infatti stornato 85 milioni dell'8 per mille per dare un po' di ossigeno alle
finanze statali e un terzo di quei fondi erano serviti anche a finanziare l'impegno dei militari italiani in Iraq.
Già con la Finanziaria per il 2007 si è deciso di recuperare una parte dei soldi, portando la dote a 46 milioni. All'appello ne mancano almeno altrettanti, ma ci si arriverà solo nel 2010 (a stabilirlo è la Finanziaria per il 2007), anche se la manovra ora in discussione al Senato prevede che già dal prossimo anno i milioni da distribuire salgano a 60.
I progetti da finanziare non mancano. Nel 2007 - anno in cui si ripartisce l'8 per mille frutto delle dichiarazioni presentate nel 2004, quindi dei redditi 2003 - sono arrivate 1.142 domande, gran parte delle quali (749) promosse. Per aiutarle tutte, però, sarebbero stati necessari oltre 566 milioni. Ben 666 richieste riguardavano i beni culturali (per un importo di circa 500 milioni), 50 le calamità naturali (41,6 milioni complessivi), 8 l'assistenza ai rifugiati (20 milioni), 25 la fame nel mondo (4,5 milioni).
È stato, pertanto, necessario effettuare una selezione, i cui criteri sono ora all'esame del Parlamento. Sia la commissione Bilancio della Camera, sia quella del Senato hanno ricevuto le carte da Palazzo Chigi. Al momento però le ha esaminate solo Montecitorio, perché Palazzo Madama è impegnato nella discussione della Finanziaria.
Anche alla Camera, tuttavia, non si è ancora giunti a una conclusione. Le due commissioni hanno così chiesto e ottenuto una proroga: avrebbero dovuto esprimersi entro mercoledì scorso, ma tutto slitta a questa settimana. A Montecitorio i rilievi sui criteri di ripartizione sono stati tali - da parte sia di maggioranza sia di opposizione - che neanche la replica del Governo è riuscita a convincere del tutto la Bilancio.
Secondo i commissari i punti da chiarire sono diversi. Intanto, si rivendicano criteri obiettivi di scelta (ora l'istruttoria è affidata a commissione tecniche presso Palazzo Chigi), perché la ripartizione sia ancora più trasparente. Alcuni deputati, tra i quali lo stesso presidente della commissione Lino Duilio (Ulivo), hanno, per esempio, evidenziato i numerosi interventi a favore di beni culturali di proprietà di enti religiosi.
Infatti, su 90 proposte di protezione del patrimonio approvate, per un totale di quasi 33 milioni, 49 riguardano enti pubblici, 11 enti privati non ecclesiastici e 30 enti ecclesiastici. E questo nonostante - ha fatto notare la commissione - la Chiesa cattolica sia destinataria della quota maggiore dell'8 per mille: nel 2007, infatti, al Vaticano è andato l'89% dei fondi e allo Stato il 7,7% (il resto alle altre confessioni religiose). Criteri diversi potrebbero, hanno sostenuto i commissari, permettere di destinare, per esempio, più fondi alle calamità naturali, modificando il meccanismo di ripartizione che assegna i finanziamenti anche sulla base del numero di richieste presentate in un particolare settore.
Il sottosegretario all'Economia, Antonangelo Casula, ha provato a spiegare che parte del consistente patrimonio culturale italiano è di proprietà della Chiesa e, dunque, tale realtà non può non essere considerata nella ripartizione. Non ha, però, convinto del tutto i commissari. Ha, tuttavia, aggiunto che il Governo è impegnato a rivedere i criteri di assegnazione della quota dell'8 per mille, agendo su due versanti: snellire le procedure nella fase iniziale delle domande grazie all'utilizzo di procedure informatiche e introdurre nuovi parametri per la valutazione, anche tecnica, dei progetti. Una strada potrebbe essere quella di privilegiare ogni anno una sola categoria di interventi. Idee a cui sta lavorando un gruppo di lavoro insediato a Palazzo Chigi.

La ripartizione
La destinazione dell'8 per mille nel 2007. In migliaia
Interventi Stanziamenti
Calamità naturali 3.590
Fame nel mondo 337
Assistenza ai rifugiati 9.771
Nord 13.829
Centro 10.539
Sud e Isole 8.437
Totale 46.503

Le candidature
Le domande presentate per accedere all'8 per mille assegnato nel 2007

Numero

Richieste Pervenute 1.142
Ammesse 749
Di cui:
beni culturali 666
calamità naturali 50
assistenza ai rifugiati 8
fame nel mondo 25

Richieste Finanziate 102
Di cui:
beni culturali 90
calamità naturali 7
assistenza ai rifugiati 3
fame nel mondo 2
Bocciate 393
Nota: (*) suddivise nelle tre aree geografiche Nord, Centro e Sud
Fonte: presidenza del Consiglio dei ministri