IL MANIFESTO
Ratzinger arriva alla Sapienza. Il Papa
all'inaugurazione dell'Anno accademico della prima università romana.
Dopo le proteste, l'ingresso in Aula Magna è previsto subito dopo la
cerimonia d'apertura del Rettore. Docenti e studenti preparano la
«difesa della Minerva»
di Eleonora Martini
Roma - Faranno quadrato attorno alla Minerva, dea del conflitto e
della conoscenza, per difenderla dal «Papa inquisitore». Molti
studenti e docenti dell'università romana La Sapienza sono già in
agitazione all'idea di quale sarà la «riflessione» che Benedetto XVI
offrirà alla comunità universitaria il 17 gennaio prossimo, quando per
la prima volta varcherà la soglia di un ateneo italiano e lo farà, nel
più grande d'Europa, in occasione dell'inaugurazione del 705esimo Anno
accademico. La giornata è dedicata quest'anno alla moratoria sulla
pena di morte e il tema sarà al centro di ogni intervento previsto. Ed
è molto probabile che Ratzinger, il quale pronuncerà il suo discorso
alla presenza del segretario del Pd Walter Veltroni e del ministro
Fabio Mussi, uno dei quattro segretari della Sinistra arcobaleno, non
perderà l'occasione per proporre di nuovo ai giovani aspiranti
laureati italiani il parallelo tra l'aborto e la pena di morte.
Ma il Papa farà il suo ingresso nell'Aula Magna solo pochi minuti dopo
che si sarà conclusa la tradizionale cerimonia accademica, come aveva
già precisato il rettorato rispondendo al professore emerito Marcello
Cini che dalle colonne di questo giornale aveva inoltrato la propria
lettera di protesta sottoscritta poi da molti altri docenti italiani.
Il Santo padre cioè sarà accolto solo dal rettore Renato Guarini e da
uno studente, scelto probabilmente con una certa ironia per il nome:
Christian Bonafede. A Veltroni e Mussi invece solo la possibilità di
un saluto privato - trasmesso come tutto il resto della giornata in
diretta su Rai Uno - assieme alle altre autorità accreditate. Subito
dopo Ratzinger si recherà a fare visita ai gesuiti della Cappella
universitaria e di fatto, senza mai uscire dalla città universitaria,
sarà di nuovo in territorio vaticano.
Ovviamente ci saranno anche molti studenti e docenti che lo
accoglieranno felici, ma sono tanti coloro che trovano a dir poco
sconveniente che l'apertura dei lavori universitari veda la presenza
di un pontefice neo tradizionalista come Benedetto XVI, «un teologo la
cui lectio magistralis di Ratisbona sollevò dure reazioni in tutto il
mondo islamico e che oggi si appresta a dare avvio ad una nuova
crociata contro le donne e gli omosessuali», come dice uno studente
appartenente a uno dei tanti collettivi in ebollizione. «Tradizione e
innovazione: ci sono slogan che riescono a catturare la realtà, o il
suo triste vuoto. Questo è tutto ciò che possiamo riconoscere allo
slogan scelto dalla Sapienza per autocelebrare un simulacro, cioè le
macerie del "tempio della conoscenza"», scrive la Rete per
l'Autoformazione (Rpa) nell'appello con il quale si indice
un'assemblea pubblica di discussione per martedì 15 gennaio.
Ovviamente nel mirino ci sono soprattutto i due esponenti del
centrosinistra: «Chi meglio di Veltroni può interpretare lo slogan:
tradizione, "ma anche" innovazione? Chi più di Mussi, ministro senza
qualità, ha bisogno della forza della reazione per poter mettere piede
in un'università che ne ha subito l'assenza e la debolezza?»,
attaccano gli studenti. Che, insieme ai Collettivi studenteschi stanno
organizzando la protesta anche perché quel giorno La Sapienza verrà
chiusa, militarizzata come tutto il quartiere con una presenza
massiccia di polizia e carabinieri. «È indegno che quel giorno si
impedisca l'ingresso degli studenti all'università - accusa Francesco
della Rpa, che insieme ai Collettivi studenteschi sta preparando le
manifestazioni di protesta - per questo facciamo appello a tutta la
società laica di venire a difendere simbolicamente la Minerva, la
potenza dei saperi di parte e del conflitto». Nel pomeriggio invece
Facciamo Breccia prepara un'ironica via crucis dentro la città
universitaria giocando sul travestitismo dei preti e puntando il dito
contro l'omofobia e la misoginia della Chiesa. Una tappa verso la
manifestazione nazionale No Vat del 9 febbraio prossimo.
Non è la prima volta che un Papa entra nel tempio delle scienze: per
rimanere solo alla storia recente La Sapienza venne visitata da Paolo
VI nel '64 e da Wojtyla nel '91. Il quale poi inaugurò l'anno
accademico di Roma Tre nel 2002 alla presenza di Letizia Moratti e
Claudio Scajola. Ma allora la maggior parte del centrosinistra e anche
del Pd erano dall'altra parte della «barricata».
Ratzinger arriva alla Sapienza. Il Papa
all'inaugurazione dell'Anno accademico della prima università romana.
Dopo le proteste, l'ingresso in Aula Magna è previsto subito dopo la
cerimonia d'apertura del Rettore. Docenti e studenti preparano la
«difesa della Minerva»
di Eleonora Martini
Roma - Faranno quadrato attorno alla Minerva, dea del conflitto e
della conoscenza, per difenderla dal «Papa inquisitore». Molti
studenti e docenti dell'università romana La Sapienza sono già in
agitazione all'idea di quale sarà la «riflessione» che Benedetto XVI
offrirà alla comunità universitaria il 17 gennaio prossimo, quando per
la prima volta varcherà la soglia di un ateneo italiano e lo farà, nel
più grande d'Europa, in occasione dell'inaugurazione del 705esimo Anno
accademico. La giornata è dedicata quest'anno alla moratoria sulla
pena di morte e il tema sarà al centro di ogni intervento previsto. Ed
è molto probabile che Ratzinger, il quale pronuncerà il suo discorso
alla presenza del segretario del Pd Walter Veltroni e del ministro
Fabio Mussi, uno dei quattro segretari della Sinistra arcobaleno, non
perderà l'occasione per proporre di nuovo ai giovani aspiranti
laureati italiani il parallelo tra l'aborto e la pena di morte.
Ma il Papa farà il suo ingresso nell'Aula Magna solo pochi minuti dopo
che si sarà conclusa la tradizionale cerimonia accademica, come aveva
già precisato il rettorato rispondendo al professore emerito Marcello
Cini che dalle colonne di questo giornale aveva inoltrato la propria
lettera di protesta sottoscritta poi da molti altri docenti italiani.
Il Santo padre cioè sarà accolto solo dal rettore Renato Guarini e da
uno studente, scelto probabilmente con una certa ironia per il nome:
Christian Bonafede. A Veltroni e Mussi invece solo la possibilità di
un saluto privato - trasmesso come tutto il resto della giornata in
diretta su Rai Uno - assieme alle altre autorità accreditate. Subito
dopo Ratzinger si recherà a fare visita ai gesuiti della Cappella
universitaria e di fatto, senza mai uscire dalla città universitaria,
sarà di nuovo in territorio vaticano.
Ovviamente ci saranno anche molti studenti e docenti che lo
accoglieranno felici, ma sono tanti coloro che trovano a dir poco
sconveniente che l'apertura dei lavori universitari veda la presenza
di un pontefice neo tradizionalista come Benedetto XVI, «un teologo la
cui lectio magistralis di Ratisbona sollevò dure reazioni in tutto il
mondo islamico e che oggi si appresta a dare avvio ad una nuova
crociata contro le donne e gli omosessuali», come dice uno studente
appartenente a uno dei tanti collettivi in ebollizione. «Tradizione e
innovazione: ci sono slogan che riescono a catturare la realtà, o il
suo triste vuoto. Questo è tutto ciò che possiamo riconoscere allo
slogan scelto dalla Sapienza per autocelebrare un simulacro, cioè le
macerie del "tempio della conoscenza"», scrive la Rete per
l'Autoformazione (Rpa) nell'appello con il quale si indice
un'assemblea pubblica di discussione per martedì 15 gennaio.
Ovviamente nel mirino ci sono soprattutto i due esponenti del
centrosinistra: «Chi meglio di Veltroni può interpretare lo slogan:
tradizione, "ma anche" innovazione? Chi più di Mussi, ministro senza
qualità, ha bisogno della forza della reazione per poter mettere piede
in un'università che ne ha subito l'assenza e la debolezza?»,
attaccano gli studenti. Che, insieme ai Collettivi studenteschi stanno
organizzando la protesta anche perché quel giorno La Sapienza verrà
chiusa, militarizzata come tutto il quartiere con una presenza
massiccia di polizia e carabinieri. «È indegno che quel giorno si
impedisca l'ingresso degli studenti all'università - accusa Francesco
della Rpa, che insieme ai Collettivi studenteschi sta preparando le
manifestazioni di protesta - per questo facciamo appello a tutta la
società laica di venire a difendere simbolicamente la Minerva, la
potenza dei saperi di parte e del conflitto». Nel pomeriggio invece
Facciamo Breccia prepara un'ironica via crucis dentro la città
universitaria giocando sul travestitismo dei preti e puntando il dito
contro l'omofobia e la misoginia della Chiesa. Una tappa verso la
manifestazione nazionale No Vat del 9 febbraio prossimo.
Non è la prima volta che un Papa entra nel tempio delle scienze: per
rimanere solo alla storia recente La Sapienza venne visitata da Paolo
VI nel '64 e da Wojtyla nel '91. Il quale poi inaugurò l'anno
accademico di Roma Tre nel 2002 alla presenza di Letizia Moratti e
Claudio Scajola. Ma allora la maggior parte del centrosinistra e anche
del Pd erano dall'altra parte della «barricata».