l’Unità Roma 13.1.08
«Per la visita del Papa a La Sapienza forzeremo il blocco»
Gli studenti dei collettivi: faremo una performance sulla libertà dei corpi anche se c’è il divieto di manifestare
di Luciana Cimino
ZONA ROSSA ALLA SAPIENZA In occasione della visita del Papa, il prossimo 17 gennaio, la città universitaria sarà interdetta ai cortei. Vietato entrare da piazzale Aldo Moro e vietato sostare sotto la statua della Minerva, proprio il simbolo scelto dagli studenti e dai collettivi per manifestare la loro contrarietà alla presenza, assieme al Ministro Fabio Mussi e al sindaco Veltroni, di papa Ratzinger per l’inaugurazione del 705esimo anno accademico. «Una presenza fuori luogo che offende la laicità del più grande ateneo d’Europa – spiega Francesco della Rete per l’autoformazione, sigla che riunisce i collettivi delle diverse facoltà – per questo vogliamo simbolicamente difendere la Minerva, protettrice della conoscenza, dagli attacchi oscurantisti della chiesa cattolica». Domani è previsto un ulteriore incontro tra manifestanti e forze dell’ordine ma è difficile che la "zona rossa" venga rimossa. «Abbiamo chiesto al rettore Renato Guarini il permesso di manifestare – continua Francesco – ma non ci ha risposto. A questo punto giovedì l’unica soluzione sarà quella di forzare il blocco per dare luogo ad una performance sulla libertà nel disporre del proprio corpo che farà scalpore». Transenne o meno quel che è certo è che la visita del pontefice, per la prima volta in una università italiana, ha creato una grande mobilitazione di dissenso, non solo all’interno del circuito accademico capitolino. Il timore è che, sulla scorta di quanto successo a Ratisbona, in Germania, Ratzinger si faccia scappare anche in Italia una lectio magistralis più politica che spirituale. E cioè che parta dal tema della giornata, la moratoria contro la pena di morte, per «contestare ancora una volta la legge sull’aborto», sospetta Pasquita, studentessa di Scienze della Comunicazione. Attività e mobilitazioni in difesa della laicità dello stato e del libero sapere partiranno quindi da domani con il ricco programma della Settimana Anticlericale, organizzata da professori e studenti del dipartimento di scienze matematiche – fisiche – naturali e che prevede proiezioni e dibattiti su Galileo, sull’evoluzionismo e sulla legge 40, e con le attività di sensibilizzazione all’interno di ciascuna facoltà.
Si concluderanno poi con l’assedio sonoro del 17 mattina a piazzale della Minerva e con la lectio magistralis alternativa che professori di storia e di fisica della Sapienza terranno nel pomeriggio con Andrea Rivera, Banda Osiris e Paola Cortellesi a conclusione della "Frocessione". Così gli organizzatori (il Coordinamento Nazionale Facciamo Breccia che racchiude, oltre ai collettivi ed ai centri sociali, associazioni femministe e omosessuali) hanno chiamato il corteo in forma di processione che si snoderà per San Lorenzo, con partenza alle ore 12, attraverso varie tappe – performance che, spiega Dario di Lettere, «serviranno a catalizzare l’attenzione su varie questioni: non solo la legge 194 ma anche lo strapotere economico della chiesa a Roma, la violenza sulle donne, l’omofobia, il diritto allo studio, il riconoscimento dei diritti civili per tutte e tutti». «Al corteo saremo in tanti – si augura Giorgio del dipartimento di fisica – ci aspettiamo anche pullman da altre città perché l’ultima offensiva del papa sull’aborto e la bocciatura, da parte del consiglio comunale capitolino, del registro per le unioni civili hanno fatto capire a molti che l’ingerenza della chiesa nella vita pubblica italiana non è più tollerabile». Non per niente i manifesti scelti per l’evento e con i quali, a partire da oggi, sarà tappezzata la città, rappresentano il pontefice che manovra le faccette di Veltroni e Mussi.
«Per la visita del Papa a La Sapienza forzeremo il blocco»
Gli studenti dei collettivi: faremo una performance sulla libertà dei corpi anche se c’è il divieto di manifestare
di Luciana Cimino
ZONA ROSSA ALLA SAPIENZA In occasione della visita del Papa, il prossimo 17 gennaio, la città universitaria sarà interdetta ai cortei. Vietato entrare da piazzale Aldo Moro e vietato sostare sotto la statua della Minerva, proprio il simbolo scelto dagli studenti e dai collettivi per manifestare la loro contrarietà alla presenza, assieme al Ministro Fabio Mussi e al sindaco Veltroni, di papa Ratzinger per l’inaugurazione del 705esimo anno accademico. «Una presenza fuori luogo che offende la laicità del più grande ateneo d’Europa – spiega Francesco della Rete per l’autoformazione, sigla che riunisce i collettivi delle diverse facoltà – per questo vogliamo simbolicamente difendere la Minerva, protettrice della conoscenza, dagli attacchi oscurantisti della chiesa cattolica». Domani è previsto un ulteriore incontro tra manifestanti e forze dell’ordine ma è difficile che la "zona rossa" venga rimossa. «Abbiamo chiesto al rettore Renato Guarini il permesso di manifestare – continua Francesco – ma non ci ha risposto. A questo punto giovedì l’unica soluzione sarà quella di forzare il blocco per dare luogo ad una performance sulla libertà nel disporre del proprio corpo che farà scalpore». Transenne o meno quel che è certo è che la visita del pontefice, per la prima volta in una università italiana, ha creato una grande mobilitazione di dissenso, non solo all’interno del circuito accademico capitolino. Il timore è che, sulla scorta di quanto successo a Ratisbona, in Germania, Ratzinger si faccia scappare anche in Italia una lectio magistralis più politica che spirituale. E cioè che parta dal tema della giornata, la moratoria contro la pena di morte, per «contestare ancora una volta la legge sull’aborto», sospetta Pasquita, studentessa di Scienze della Comunicazione. Attività e mobilitazioni in difesa della laicità dello stato e del libero sapere partiranno quindi da domani con il ricco programma della Settimana Anticlericale, organizzata da professori e studenti del dipartimento di scienze matematiche – fisiche – naturali e che prevede proiezioni e dibattiti su Galileo, sull’evoluzionismo e sulla legge 40, e con le attività di sensibilizzazione all’interno di ciascuna facoltà.
Si concluderanno poi con l’assedio sonoro del 17 mattina a piazzale della Minerva e con la lectio magistralis alternativa che professori di storia e di fisica della Sapienza terranno nel pomeriggio con Andrea Rivera, Banda Osiris e Paola Cortellesi a conclusione della "Frocessione". Così gli organizzatori (il Coordinamento Nazionale Facciamo Breccia che racchiude, oltre ai collettivi ed ai centri sociali, associazioni femministe e omosessuali) hanno chiamato il corteo in forma di processione che si snoderà per San Lorenzo, con partenza alle ore 12, attraverso varie tappe – performance che, spiega Dario di Lettere, «serviranno a catalizzare l’attenzione su varie questioni: non solo la legge 194 ma anche lo strapotere economico della chiesa a Roma, la violenza sulle donne, l’omofobia, il diritto allo studio, il riconoscimento dei diritti civili per tutte e tutti». «Al corteo saremo in tanti – si augura Giorgio del dipartimento di fisica – ci aspettiamo anche pullman da altre città perché l’ultima offensiva del papa sull’aborto e la bocciatura, da parte del consiglio comunale capitolino, del registro per le unioni civili hanno fatto capire a molti che l’ingerenza della chiesa nella vita pubblica italiana non è più tollerabile». Non per niente i manifesti scelti per l’evento e con i quali, a partire da oggi, sarà tappezzata la città, rappresentano il pontefice che manovra le faccette di Veltroni e Mussi.