Fassino alla Santa Sede: Pacs, allarme infondato
Corriere della Sera del 11 dicembre 2006, pag. 12
di R. Zuc.
Lo scontro. Ancora. Tra i due poli e in modo trasversale, come accade da quando è in ballo il disegno di legge sulle coppie di fatto. Ma anche qualche tentativo di abbassare i toni e spostare il dibattito in Parlamento. Ci prova Piero Fassino: «L'allarme dell'Osservatore Romano è infondato perché l'attuale maggioranza non ha certo l'intenzione di sradicare la famiglia». Però, spiega il segretario dei Ds a In mezz'ora di Lucia Annunziata, «in Italia ci sono centinaia di migliaia di persone che vivono ogni giorno una condizione di convivenza di fatto e credo corrisponda a regole di civiltà stabilire alcuni diritti». E comunque, precisa, «la politica deve cercare soluzioni condivise». Vale a dire, «prima» la discussione interna alla maggioranza", «dopo» quella in Parlamento, «che non è la stessa cosa del governo», perché «su
questi temi non è opportuno legiferare a colpi di maggioranza».
Proprio su questo punto, la necessità cioè che sia il Parlamento e non il governo ad occuparsi della proposta portata avanti dal ministro per le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, si apre una querelle all'interno dell'Unione. Clemente Mastella ragiona sul fatto che «all'interno del centrosinistra come nel centrodestra sulle coppie di fatto ci sono sensibilità diverse che vanno rispettate e che suggeriscono di portare la discussione in Parlamento». Mentre invece «non ci sono le condizioni per un'iniziativa di governo». Ad ogni modo occorre «dire di no ad una preoccupante deriva anticlericale».
Il leader dell'Udeur non le cita, ma il riferimento è alle posizioni più laiciste espresse da alcuni settori dell'Unione. Il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, lancia il suo altolà alla Chièsa: «Sia ben chiaro che le proposte di legge di questo Paese non possono essere in alcun modo condizionate dalle gerarchle ecclesiastiche». Marco Rizzo (Pdci) parla di «libera Chiesa in libero Stato» e il verde Angelo Bonelli di «veti di natura medioevale».
Ma ci sono alcuni moderati che fanno il tifo perché si arrivi anche in Italia ad una legge sulle unioni di fatto. Il radicale Daniele Capezzone invita l'Udc a guardare al «modello Aznar», l'ex primo ministro spagnolo, «capace di grande apertura sulle libertà civili». Favorevoli ai Pacs alla Pollastrini anche un de che milita nella Cdl come Gianfranco Rotondi: «Per noi cattolici il matrimonio è indissolubile, ma accettiamo una legge che disciplini i diritti di chi non lo ritiene tale».
Il quotidiano della Cei, Avvenire, è invece preoccupato: «Se il governo attribuirà ai conviventi i diritti dei coniugi, ma non gli stessi doveri, i coniugi saranno discriminati». Gianni Alemanno (An) fa eco a Mastella: «I cattolici dell'Ulivo devono riflettere sulla deriva laicista della maggioranza». Enrico La Loggia (Forza Italia) invita proprio i parlamentari cattolici dei due schieramenti a fare «fronte comune contro la legge. E a tarda sera, sul Tgl, prosegue il confronto. Barbara Pollastrini precisa che la legge sulla quale sta lavorando il governo «non scalfirà alcun diritto della famiglia». Mentre Pier Ferdinando Casini rinnova il suo appello a Francesco Rutelli, già lanciato in un'intervista al Corriere: «Dialoghiamo sulle coppie di fatto».
Corriere della Sera del 11 dicembre 2006, pag. 12
di R. Zuc.
Lo scontro. Ancora. Tra i due poli e in modo trasversale, come accade da quando è in ballo il disegno di legge sulle coppie di fatto. Ma anche qualche tentativo di abbassare i toni e spostare il dibattito in Parlamento. Ci prova Piero Fassino: «L'allarme dell'Osservatore Romano è infondato perché l'attuale maggioranza non ha certo l'intenzione di sradicare la famiglia». Però, spiega il segretario dei Ds a In mezz'ora di Lucia Annunziata, «in Italia ci sono centinaia di migliaia di persone che vivono ogni giorno una condizione di convivenza di fatto e credo corrisponda a regole di civiltà stabilire alcuni diritti». E comunque, precisa, «la politica deve cercare soluzioni condivise». Vale a dire, «prima» la discussione interna alla maggioranza", «dopo» quella in Parlamento, «che non è la stessa cosa del governo», perché «su
questi temi non è opportuno legiferare a colpi di maggioranza».
Proprio su questo punto, la necessità cioè che sia il Parlamento e non il governo ad occuparsi della proposta portata avanti dal ministro per le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, si apre una querelle all'interno dell'Unione. Clemente Mastella ragiona sul fatto che «all'interno del centrosinistra come nel centrodestra sulle coppie di fatto ci sono sensibilità diverse che vanno rispettate e che suggeriscono di portare la discussione in Parlamento». Mentre invece «non ci sono le condizioni per un'iniziativa di governo». Ad ogni modo occorre «dire di no ad una preoccupante deriva anticlericale».
Il leader dell'Udeur non le cita, ma il riferimento è alle posizioni più laiciste espresse da alcuni settori dell'Unione. Il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, lancia il suo altolà alla Chièsa: «Sia ben chiaro che le proposte di legge di questo Paese non possono essere in alcun modo condizionate dalle gerarchle ecclesiastiche». Marco Rizzo (Pdci) parla di «libera Chiesa in libero Stato» e il verde Angelo Bonelli di «veti di natura medioevale».
Ma ci sono alcuni moderati che fanno il tifo perché si arrivi anche in Italia ad una legge sulle unioni di fatto. Il radicale Daniele Capezzone invita l'Udc a guardare al «modello Aznar», l'ex primo ministro spagnolo, «capace di grande apertura sulle libertà civili». Favorevoli ai Pacs alla Pollastrini anche un de che milita nella Cdl come Gianfranco Rotondi: «Per noi cattolici il matrimonio è indissolubile, ma accettiamo una legge che disciplini i diritti di chi non lo ritiene tale».
Il quotidiano della Cei, Avvenire, è invece preoccupato: «Se il governo attribuirà ai conviventi i diritti dei coniugi, ma non gli stessi doveri, i coniugi saranno discriminati». Gianni Alemanno (An) fa eco a Mastella: «I cattolici dell'Ulivo devono riflettere sulla deriva laicista della maggioranza». Enrico La Loggia (Forza Italia) invita proprio i parlamentari cattolici dei due schieramenti a fare «fronte comune contro la legge. E a tarda sera, sul Tgl, prosegue il confronto. Barbara Pollastrini precisa che la legge sulla quale sta lavorando il governo «non scalfirà alcun diritto della famiglia». Mentre Pier Ferdinando Casini rinnova il suo appello a Francesco Rutelli, già lanciato in un'intervista al Corriere: «Dialoghiamo sulle coppie di fatto».