sabato 9 febbraio 2008

La Cei benedice le candidature a pioggia

La Cei benedice le candidature a pioggia

Il Riformista del 8 febbraio 2008, pag. 3

di Paolo Rodari

La Chiesa italiana e, in par­ticolare, chi in questo momento guida la conferenza episcopale italiana, sta alla finestra e osser­va, dopo lo scioglimento delle Camere, la ristrutturazione in atto del ceto politico. E lo fa con una sola preoccupazione: che i politici cattolici che già hanno dato buona prova di sé, a destra come a sinistra, possano conti­nuare a farlo. Non siano, dunque, "epurati" ma possano con­tinuare a lavorare per difendere i valori in cui credono. Per que­sto motivo, non è senza una cer­ta apprensione che la Chiesa os­serva, ad esempio, il tentativo della teodem Paola Binetti di ri­manere, come pare lei voglia fa­re senza tentennamenti, all'in­terno del Partito Democratico. Lei - ieri si trovava a un conve­gno a Madrid - pare del tutto in­tenzionata a portare avanti le battaglie in cui crede all'interno della compagine guidata da Walter Veltroni e, tra queste battaglie, soprattutto quella in difesa della famiglia.



Oltre alla "soldatessa" Bi­netti, la Chiesa spera che an­cora possano essere riconfer­mati nei diversi schieramenti anche tanti altri politici catto­lici. Tra questi, ad esempio, Al­fredo Mantovano in An, Laura Bian­coni o Maria Burani Procaccini in Forza Italia.



È, infatti, la li­nea dettata da tem­pi non sospetti dal cardinale Camillo Ruini a prevalere anche in questa fase di avvicinamento al voto: i cattolici sparsi di qua e di là nei vari partiti possono essere più utili che se fossero circoscritti all'in­terno di un solo agglomerato. Una linea fatta propria anche dal successore di Ruini alla Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, e dal segretario generale della Cei Giuseppe Betori.



Eppure, proprio oggi, viene presentata alla Camera una nuova forza politica che sembra contraddire questa impostazione. Si tratta della Rosa Bianca, la formazio­ne cui hanno dato vita gli ex Udc Mario Baccini e Bruno Tabacci e che vedrà la piena adesione an­che dell'ex segreta­rio della Cisl e portavoce del Family Day Savino Pezzotta. Al riguardo, Vaticano e Chiesa ita­liana non si sbilanciano. Anche in questo caso l'intento è quello di non incoraggiare senza però ostacolare. In generale, comun­que, pur senza incoraggiamenti espliciti, ben venga una nuova formazione centrista d'ispira­zione cattolica. Ben venga an­che perché, a conti fatti, potreb­be raccogliere consenso in tutti quei cittadini cattolici che non se la sentono più di votare né per Berlusconi né per ciò che resta di Ds e Margherita. E poi, pare non siano pochi quei catto­lici che al moralismo giustizialista di Antonio Di Pietro prefe­riscono la moralità di Bruno Tabacci, indagato e poi assolto du­rante Tangentopoli.



Dunque, le gerarchie ecclesiastiche italiane non incorag­giano ma nemmeno ostacolano. Anche perché è forte la consapevolezza che mai come in que­sta stagione la Chiesa abbia po­tuto avere una possibilità di presenza e incidenza nel dibat­tito pubblico del tutto rilevante. L'attenzione che il paese ha avuto nei suoi confronti e nei confronti delle sue idee in occa­sione del dibattito verso il refe­rendum sulla fecondazione assi­stita e poi in occasione del Fa­mily Day è un risultato che, pro­babilmente, con l'istituzione di un'unica forza politica diretta­mente sponsorizzata non sareb­be stato possibile.



Ieri, è stato il quotidiano della conferenza episcopale ita­liana Avvenire a spiegare, nell'editoriale di prima pagina, come il bipolarismo sia un dato di fat­to dal quale non si vuole torna­re indietro. Piuttosto, spiega Av­venire, occorre farlo evolvere "in senso virtuoso" al fine di mettere in atto ciò di cui c'è im­menso bisogno: una legislatura profondamente riformista. In ballo c'è la necessità di spingere per un'importante stagione co­stituente: «Non c'è nessuno - re­citava ieri Avvenire - che non veda che è arrivato il tempo di ridare concordemente equili­brio alla seconda parte della Costituzione e alla legge eletto­rale nazionale».


In questi giorni, contatti tra le gerarchie della Chiesa italia­na e mondo politico ce ne sono stati. Anche il Vaticano non è stato alla finestra. Venerdì scor­so è stato il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone ad avere avuto un colloquio priva­to con Giorgio Napolitano a margine dell'anniversario dei quarant'anni della Comunità di Sant'Egidio avvenuto nella ba­silica di San Giovanni in Late-rano. Altri contatti, ovviamente, seguiranno prossimamente. Il più importante sarà quello di martedì 19 febbraio all'amba­sciata d'Italia presso la Santa Sede. Qui si festeggeranno i Patti Lateranensi e l'Accordo di modificazione del Concordato. Saranno presenti tutte le cari­che più importanti del Vaticano e dello Stato italiano.