Nuove linee guida della Legge 40 Turco vuole cambiare le regole della diagnosi pre-impianto
Liberazione del 15 febbraio 2008, pag. 4
Le nuove linee guida per la legge 40 dovrebbero essere in dirittura d'arrivo. In particolare, voci non confermate parlano di una nuova disposizione in materia di diagnosi preimpianto. Ma la ministra della salute Livia Turco mantiene il massimo riserbo. La probabile decisione arriva dopo la sentenza del Tar del Lazio che aveva accolto il ricorso di un gruppo di associazioni, fra le quali Madre Provetta, Amica Cicogna e Warm, annullando per eccesso di potere le linee guida sulla fecondazione medicalmente assistita, la legge 40. In particolare la parte contestata riguardava il divieto di diagnosi preimpianto agli embrioni contenuto nelle linee guida. I giudici amministrativi avevano spiegato che «la predeterminazione del numero degli embrioni producibili e successivamente impiantabili, imposta dalla norma in modo aprioristico e a prescindere da ogni concreta valutazione del medico curante, sulla persona che intende sottoporsi al procedimento di procreazione medicalmente assistita, appare rivelarsi non in linea con quel bilanciamento di interessi (tutela dell'embrione-procreazione) che la legge 40 sembra voler perseguire». Il Tar affermava inoltre che la fecondazione assistita «è un trattamento sanitario, vale a dire una pratica terapeutica per sopperire ad alterazioni dell'organismo». Dunque le «disposizioni sembrano incorrere in un contrasto con il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione».
Nel mirino anche «il divieto della crioconservazione degli embrioni». Perchè, spiegava il Tar del Lazio, «nell'ipotesi tutt'altro che improbabile di un tentativo non andato a buon fine è necessario assoggettare la donna a un successivo trattamento ovarico che trova nella legge, e non in esigenze di carattere medico, il suo fondamento». Di certo, per ora, c'è solo la notizia di un incontro tra la ministra e l'associazione Luca Coscioni dopo il pressing dell'associazione che vuole ottenere la firma di Turco sulle linee guida alla legge 40.
Liberazione del 15 febbraio 2008, pag. 4
Le nuove linee guida per la legge 40 dovrebbero essere in dirittura d'arrivo. In particolare, voci non confermate parlano di una nuova disposizione in materia di diagnosi preimpianto. Ma la ministra della salute Livia Turco mantiene il massimo riserbo. La probabile decisione arriva dopo la sentenza del Tar del Lazio che aveva accolto il ricorso di un gruppo di associazioni, fra le quali Madre Provetta, Amica Cicogna e Warm, annullando per eccesso di potere le linee guida sulla fecondazione medicalmente assistita, la legge 40. In particolare la parte contestata riguardava il divieto di diagnosi preimpianto agli embrioni contenuto nelle linee guida. I giudici amministrativi avevano spiegato che «la predeterminazione del numero degli embrioni producibili e successivamente impiantabili, imposta dalla norma in modo aprioristico e a prescindere da ogni concreta valutazione del medico curante, sulla persona che intende sottoporsi al procedimento di procreazione medicalmente assistita, appare rivelarsi non in linea con quel bilanciamento di interessi (tutela dell'embrione-procreazione) che la legge 40 sembra voler perseguire». Il Tar affermava inoltre che la fecondazione assistita «è un trattamento sanitario, vale a dire una pratica terapeutica per sopperire ad alterazioni dell'organismo». Dunque le «disposizioni sembrano incorrere in un contrasto con il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione».
Nel mirino anche «il divieto della crioconservazione degli embrioni». Perchè, spiegava il Tar del Lazio, «nell'ipotesi tutt'altro che improbabile di un tentativo non andato a buon fine è necessario assoggettare la donna a un successivo trattamento ovarico che trova nella legge, e non in esigenze di carattere medico, il suo fondamento». Di certo, per ora, c'è solo la notizia di un incontro tra la ministra e l'associazione Luca Coscioni dopo il pressing dell'associazione che vuole ottenere la firma di Turco sulle linee guida alla legge 40.