l’Unità 14.2.08
«Tutte in piazza, no alle crociate»
Dopo l’irruzione della polizia in ospedale, oggi manifestazione a Napoli. Sit-in anche a Roma
di Virginia Lori / Roma
LA RISCOSSA. Dopo il blitz anti-194 di Napoli le donne si contano, si fanno vedere: basta con questo «clima che sta montando contro di noi», basta con questa «crociata contro il nostro corpo». Mobilitazione: dalle associazioni ali sindacati. E oggi alle 17 in piaz-
za Vanvitelli proprio nel capoluogo partenopeo l’Udi (Unione donne in Italia) ha convocato una manifestazione. Quanto avvenuto al Policlinico Federico II di Napoli «è una dichiarazione di guerra» attacca l’assemblea della Casa internazionale delle donne di Roma che per questo pomeriggio ha organizzato un sit in di fronte al ministero della salute. «La campagna antiabortista in atto è diventata ben presto, ma non poteva essere altrimenti, violenza sulle donne» rincara la Segreteria nazionale della Cgil: «Le modalità con cui si sono svolti i drammatici fatti ledono i principi del funzionamento democratico del nostro paese: la denuncia anonima che determina l’intervento di un magistrato che non effettua verifiche, l’irruzione in un ospedale, l’intimidazione di altre pazienti. Non solo si è superato ogni limite di rispetto nei confronti di una donna già provata da un’esperienza drammatica quale è un’interruzione di gravidanza dettata da ragioni terapeutiche, ma rappresenta uno dei frutti avvelenati di una campagna condotta con furore ideologico e fanatismo contro una legge che, in realtà, nel corso di questi anni ha ridotto drasticamente il ricorso all’interruzione di gravidanza ed ha posto fine alla piaga dell’aborto clandestino».
Di «crociata contro le donne» parla invece «Usciamo dal silenzio», il movimento di donne nato più di un anno fa a Milano proprio per difendere la legge 194 dagli attacchi di alcuni esponenti del mondo politico e cattolico. Il movimento milanese sottolinea inoltre che «il diritto di scelta e la cura delle vite sono la nostra esperienza quotidiana e sono oggi minacciate dalla campagna contro l’aborto che assume via via i toni di una feroce crociata contro le donne e invade la campagna elettorale».
In campo anche «Arcidonna»: è «grave» quanto successo a Napoli, l’8 marzo tutte in piazza a difesa della legge 194. Mentre «Telefono rosa» ha offerto assistenza legale e psicologica alla donna che l’altro giorno a Napoli è stata involontaria protagonista di un blitz della polizia. «Quanto è avvenuto è allucinante - dice il presidente dell’associazione, Maria Gabriella Moscatelli - Pensare che una donna ancora sotto anestesia può essere interrogata nel momento più doloroso è pazzesco. Stiamo vivendo un periodo di restaurazione».
E anche il mondo politico si muove. «Saremo in tante a dire basta, a rispondere all’offensiva in atto contro la libertà e la responsabilità femminili» spiega il ministro Pollastrini. «Chiediamo che si faccia chiarezza su quanto è accaduto al nuovo Policlinico di Napoli, sono troppi gli attacchi alla libertà femminile» dice Anna Finocchiaro. E mentre Ferrara non resiste alla provocazione - «Se non vado errato in quell’ospedale ieri è morto un bambino. Chissà se nei commenti di stampa qualcuno se ne ricorderà» - sono in molti a dare solidarietà alle donne. «L’episodio di Napoli di ieri è di una assoluta gravità, un pesante attacco alla dignità delle donne e ai loro diritti» le parole del ministro Ferrero. E solidarietà è arrivata anche da Chiara Acciarini, Sottosegretario alle politiche per la famiglia, e da Marina Sereni: «Chi alimenta questo clima di scontro - dice - si assume una grave responsabilità».
«Tutte in piazza, no alle crociate»
Dopo l’irruzione della polizia in ospedale, oggi manifestazione a Napoli. Sit-in anche a Roma
di Virginia Lori / Roma
LA RISCOSSA. Dopo il blitz anti-194 di Napoli le donne si contano, si fanno vedere: basta con questo «clima che sta montando contro di noi», basta con questa «crociata contro il nostro corpo». Mobilitazione: dalle associazioni ali sindacati. E oggi alle 17 in piaz-
za Vanvitelli proprio nel capoluogo partenopeo l’Udi (Unione donne in Italia) ha convocato una manifestazione. Quanto avvenuto al Policlinico Federico II di Napoli «è una dichiarazione di guerra» attacca l’assemblea della Casa internazionale delle donne di Roma che per questo pomeriggio ha organizzato un sit in di fronte al ministero della salute. «La campagna antiabortista in atto è diventata ben presto, ma non poteva essere altrimenti, violenza sulle donne» rincara la Segreteria nazionale della Cgil: «Le modalità con cui si sono svolti i drammatici fatti ledono i principi del funzionamento democratico del nostro paese: la denuncia anonima che determina l’intervento di un magistrato che non effettua verifiche, l’irruzione in un ospedale, l’intimidazione di altre pazienti. Non solo si è superato ogni limite di rispetto nei confronti di una donna già provata da un’esperienza drammatica quale è un’interruzione di gravidanza dettata da ragioni terapeutiche, ma rappresenta uno dei frutti avvelenati di una campagna condotta con furore ideologico e fanatismo contro una legge che, in realtà, nel corso di questi anni ha ridotto drasticamente il ricorso all’interruzione di gravidanza ed ha posto fine alla piaga dell’aborto clandestino».
Di «crociata contro le donne» parla invece «Usciamo dal silenzio», il movimento di donne nato più di un anno fa a Milano proprio per difendere la legge 194 dagli attacchi di alcuni esponenti del mondo politico e cattolico. Il movimento milanese sottolinea inoltre che «il diritto di scelta e la cura delle vite sono la nostra esperienza quotidiana e sono oggi minacciate dalla campagna contro l’aborto che assume via via i toni di una feroce crociata contro le donne e invade la campagna elettorale».
In campo anche «Arcidonna»: è «grave» quanto successo a Napoli, l’8 marzo tutte in piazza a difesa della legge 194. Mentre «Telefono rosa» ha offerto assistenza legale e psicologica alla donna che l’altro giorno a Napoli è stata involontaria protagonista di un blitz della polizia. «Quanto è avvenuto è allucinante - dice il presidente dell’associazione, Maria Gabriella Moscatelli - Pensare che una donna ancora sotto anestesia può essere interrogata nel momento più doloroso è pazzesco. Stiamo vivendo un periodo di restaurazione».
E anche il mondo politico si muove. «Saremo in tante a dire basta, a rispondere all’offensiva in atto contro la libertà e la responsabilità femminili» spiega il ministro Pollastrini. «Chiediamo che si faccia chiarezza su quanto è accaduto al nuovo Policlinico di Napoli, sono troppi gli attacchi alla libertà femminile» dice Anna Finocchiaro. E mentre Ferrara non resiste alla provocazione - «Se non vado errato in quell’ospedale ieri è morto un bambino. Chissà se nei commenti di stampa qualcuno se ne ricorderà» - sono in molti a dare solidarietà alle donne. «L’episodio di Napoli di ieri è di una assoluta gravità, un pesante attacco alla dignità delle donne e ai loro diritti» le parole del ministro Ferrero. E solidarietà è arrivata anche da Chiara Acciarini, Sottosegretario alle politiche per la famiglia, e da Marina Sereni: «Chi alimenta questo clima di scontro - dice - si assume una grave responsabilità».