Se la vita è solo un inferno
Intervista a Mina Welby.
La Voce Repubblicana del 27 febbraio 2007, pag. 2
di Lanfranco Palazzolo
Spero che il Parlamento vari una legge trasversale. Lo pensa Mina Welby, la moglie di Piergiorgio Welby, che è stata ascoltata la scorsa settimana dalla Commissione Affari Sociali e Giustizia della Camera dei deputati, che sta svolgendo un'indagine conoscitiva sull'eutanasia.
Mina Welby, pensa che il Parlamento riuscirà a fare una legge sull'eutanasia?
"Sono rimasta molto soddisfatta dell'audizione. Però ho anche insistito affinchè il Parlamento svolga un'ulteriore indagine conoscitiva sull'eutanasia clandestina, specificando che non doveva essere fatta solo una legge sull'eutanasia o sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, ma anche somministrare e dare delle cure più adeguate a tutti i malati molto gravi, inguaribili e terminali. Questa è una cosa molto importante, per sapere se in Italia la clandestinità esista veramente e quali siano i numeri".
Le risposte?
"Mi hanno spiegato che avevano già fatto tutte le indagini possibili su questa cosa. Voglio proprio vedere di che tipo di indagini si è trattato. Tenevo, in particolare, a ringraziare i docenti universitari di diritto che sono intervenuti all'audizione che abbiamo svolto: il professor Reale, il professor Proietti e il professor Rescigno. Trovo che il professor Rescigno e il professor Reale abbiamo studiato a fondo la materia e il caso di Piergiorgio".
Cosa si attende dal lavoro delle Camere?
"Auspico che il Parlamento trovi una soluzione per una legge trasversale e che si individui una modalità per aiutare tutti i malati ad arrivare tranquilli alla fine della vita. Tante volte basta anche solo la tranquillità. Per Piergiorgio era importante questo. Mio marito ha sentito intorno a sé la tranquillità solo negli ultimi tre giorni prima della morte, quando ha appreso che vi era la disponibilità di un medico, e quella di tutti noi per aiutarlo. Per lui quelli sono stati i giorni 'migliori' degli ultimi tre mesi della sua esistenza".
Pensa che oggi ci sia una nuova apertura da parte dei cattolici?
"In merito alle gerarchie ecclesiastiche voglio fare una distinzione rispetto ai sacerdoti e non assimilarli alle gerarchie ecclesiastiche che non hanno manifestato aperture. I cattolici, in genere, sono molto determinati e integralisti: a favore della vita a tutti i costi. Non sempre la vita a tutti i costi è una vita da vivere. Credo che sia necessario diminuire il dolore ed evitare ai malati un trattamento che è diventato non solo futile, ma anche doloroso".
Cosa pensa dei nuovi casi come quello di Giovanni Nuvoli?
"Il caso di Nuvoli è molto differente. Nuvoli sta peggio di Piergiorgio. La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia invalidante e non permette i movimenti degli arti. Il suo ricovero in ospedale non gli permette di avere l'amore che può ricevere a casa. Io mi auguro che con il suo ritorno a casa ritorni alla vita. Per questo è molto difficile parlare degli altri casi".
Intervista a Mina Welby.
La Voce Repubblicana del 27 febbraio 2007, pag. 2
di Lanfranco Palazzolo
Spero che il Parlamento vari una legge trasversale. Lo pensa Mina Welby, la moglie di Piergiorgio Welby, che è stata ascoltata la scorsa settimana dalla Commissione Affari Sociali e Giustizia della Camera dei deputati, che sta svolgendo un'indagine conoscitiva sull'eutanasia.
Mina Welby, pensa che il Parlamento riuscirà a fare una legge sull'eutanasia?
"Sono rimasta molto soddisfatta dell'audizione. Però ho anche insistito affinchè il Parlamento svolga un'ulteriore indagine conoscitiva sull'eutanasia clandestina, specificando che non doveva essere fatta solo una legge sull'eutanasia o sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, ma anche somministrare e dare delle cure più adeguate a tutti i malati molto gravi, inguaribili e terminali. Questa è una cosa molto importante, per sapere se in Italia la clandestinità esista veramente e quali siano i numeri".
Le risposte?
"Mi hanno spiegato che avevano già fatto tutte le indagini possibili su questa cosa. Voglio proprio vedere di che tipo di indagini si è trattato. Tenevo, in particolare, a ringraziare i docenti universitari di diritto che sono intervenuti all'audizione che abbiamo svolto: il professor Reale, il professor Proietti e il professor Rescigno. Trovo che il professor Rescigno e il professor Reale abbiamo studiato a fondo la materia e il caso di Piergiorgio".
Cosa si attende dal lavoro delle Camere?
"Auspico che il Parlamento trovi una soluzione per una legge trasversale e che si individui una modalità per aiutare tutti i malati ad arrivare tranquilli alla fine della vita. Tante volte basta anche solo la tranquillità. Per Piergiorgio era importante questo. Mio marito ha sentito intorno a sé la tranquillità solo negli ultimi tre giorni prima della morte, quando ha appreso che vi era la disponibilità di un medico, e quella di tutti noi per aiutarlo. Per lui quelli sono stati i giorni 'migliori' degli ultimi tre mesi della sua esistenza".
Pensa che oggi ci sia una nuova apertura da parte dei cattolici?
"In merito alle gerarchie ecclesiastiche voglio fare una distinzione rispetto ai sacerdoti e non assimilarli alle gerarchie ecclesiastiche che non hanno manifestato aperture. I cattolici, in genere, sono molto determinati e integralisti: a favore della vita a tutti i costi. Non sempre la vita a tutti i costi è una vita da vivere. Credo che sia necessario diminuire il dolore ed evitare ai malati un trattamento che è diventato non solo futile, ma anche doloroso".
Cosa pensa dei nuovi casi come quello di Giovanni Nuvoli?
"Il caso di Nuvoli è molto differente. Nuvoli sta peggio di Piergiorgio. La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia invalidante e non permette i movimenti degli arti. Il suo ricovero in ospedale non gli permette di avere l'amore che può ricevere a casa. Io mi auguro che con il suo ritorno a casa ritorni alla vita. Per questo è molto difficile parlare degli altri casi".