Arcivescovo di Canterbury: I Re Magi? Una bufala!
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_n\
ew.html_37487595.html
LONDRA - Gesù Cristo non sarebbe affatto nato in dicembre. Nessuna stella avrebbe tremolato in cima alla capanna dove la Vergine Maria diede alla luce il messia. Niente neve a incorniciare il lieto evento, ma sopratutto, niente Re Magi che recavano ossequi e doni. Insomma, il mito della natività, così come lo conosciamo, non è altro che una leggenda.
Parola di Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury. A demolire
l'iconografia del Natale, dunque, non è l'ultimo storico 'scomodo'
travolto da un impeto revisionista ma la massima carica della chiesa
anglicana. Che, Vangeli alla mano, ai microfoni del programma
radiofonico BBC Live mette i puntini sugli i in materia di tradizioni
natalizie.
"L'unica testimonianza dell'esistenza dei Re Magi ci arriva grazie al
Vangelo di Matteo", ha spiegato Williams. "Eppure Matteo non dice che
erano tre, né che fossero re e non dice neppure da dove venissero. In
realtà, racconta solo che erano astrologi, saggi e che venivano da
qualche luogo al di fuori dell'impero romano". Tutto il resto, dunque,
è leggenda. "E funziona molto bene", ha concluso l'arcivescovo. Ma a
cadere sotto le picconate di Williams non sono solo i Re Magi. Oro,
incenso e mirra? Un'invenzione. La neve? "Molto improbabile" alle
latitudini di Betlemme. Quanto alla stella poi, secondo Williams gli
astri semplicemente non si comportano in modo così bizzarro. E tanto
per essere chiari, "il Natale cade dove cade perché tornava bene per
il calendario invernale". Insomma, la classica immagine del natale
come viene rappresentata nel presepe da svariate generazioni - la
capanna, la neve, i pastori in fila da una parte, i Re Magi
dall'altra, i doni e la stella che scintilla - è una bufala bella e
buona. "Non può essere andata così", ha sentenziato Williams. Ma su
una cosa sono tutti d'accordo: la vergine Maria si chiamava davvero
Maria e il babbo di Gesù era davvero Giuseppe.
Williams, che non è nuovo ad aperture anche molto controverse, soprattutto in materia di orientamento sessuale dei fedeli, ha quindi affrontato il nodo delle diverse correnti all'interno della Chiesa.
"Ai fedeli non interessano le dispute politiche", ha dichiarato, "ma vogliono sapere se Dio esiste davvero, se possono essere perdonati, quale stile di vita è più appropriato e sopratutto se le loro preghiere verranno ascoltate".
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LONDRA - Gesù Cristo non sarebbe affatto nato in dicembre. Nessuna stella avrebbe tremolato in cima alla capanna dove la Vergine Maria diede alla luce il messia. Niente neve a incorniciare il lieto evento, ma sopratutto, niente Re Magi che recavano ossequi e doni. Insomma, il mito della natività, così come lo conosciamo, non è altro che una leggenda.
Parola di Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury. A demolire
l'iconografia del Natale, dunque, non è l'ultimo storico 'scomodo'
travolto da un impeto revisionista ma la massima carica della chiesa
anglicana. Che, Vangeli alla mano, ai microfoni del programma
radiofonico BBC Live mette i puntini sugli i in materia di tradizioni
natalizie.
"L'unica testimonianza dell'esistenza dei Re Magi ci arriva grazie al
Vangelo di Matteo", ha spiegato Williams. "Eppure Matteo non dice che
erano tre, né che fossero re e non dice neppure da dove venissero. In
realtà, racconta solo che erano astrologi, saggi e che venivano da
qualche luogo al di fuori dell'impero romano". Tutto il resto, dunque,
è leggenda. "E funziona molto bene", ha concluso l'arcivescovo. Ma a
cadere sotto le picconate di Williams non sono solo i Re Magi. Oro,
incenso e mirra? Un'invenzione. La neve? "Molto improbabile" alle
latitudini di Betlemme. Quanto alla stella poi, secondo Williams gli
astri semplicemente non si comportano in modo così bizzarro. E tanto
per essere chiari, "il Natale cade dove cade perché tornava bene per
il calendario invernale". Insomma, la classica immagine del natale
come viene rappresentata nel presepe da svariate generazioni - la
capanna, la neve, i pastori in fila da una parte, i Re Magi
dall'altra, i doni e la stella che scintilla - è una bufala bella e
buona. "Non può essere andata così", ha sentenziato Williams. Ma su
una cosa sono tutti d'accordo: la vergine Maria si chiamava davvero
Maria e il babbo di Gesù era davvero Giuseppe.
Williams, che non è nuovo ad aperture anche molto controverse, soprattutto in materia di orientamento sessuale dei fedeli, ha quindi affrontato il nodo delle diverse correnti all'interno della Chiesa.
"Ai fedeli non interessano le dispute politiche", ha dichiarato, "ma vogliono sapere se Dio esiste davvero, se possono essere perdonati, quale stile di vita è più appropriato e sopratutto se le loro preghiere verranno ascoltate".