Vittorio Zucconi: I caduti in Iraq castigo di Dio per i gay. 11 milioni di multa alla Chiesa dell’odio
Tratto da “la Repubblica”, 2 novembre 2007
Una penitenza da 11 milioni di dollari si è abbattuta contro il “Circo dell’Odio”, la banda di fanatici cristianisti che picchettava e festeggiava i funerali dei soldati caduti in Iraq, celebrandoli come “benedizioni divine” per dimostrare che Dio “odia gli omosessuali”. Contro la loro disumana e demenziale crudeltà si sono mossi i tribunali americani e undici milioni di dollari sono stati i durissimi danni punitivi inflitti a una congregazione religiosa del Kansas che si proclama “cristiana” e dovrà pagare al padre di un soldato morto in Iraq. Una morte che quei cosiddetti fedeli avevano applaudito e dissacrato, come la prova che Dio uccide e mutila i suoi figli perché “odia l’America” che tollera e protegge i “fags”, i froci. Quale logica, per non dire quale umanità, possano muovere gli aderenti alla “Westboro Baptist Church” di Topeka nel Kansas e spingerli a “ringraziare Iddio per i soldati morti e feriti” è, come la logica di ogni fanatismo, comprensibile soltanto ai dementi chi vi aderiscono. Ma il tribunale di Baltimora, in quel Maryland dove i dissacratori dei funerali e il loro “circo dell’odio” erano particolarmente virulenti, non ha avuto dubbi nel sentenziare in favore del padre del caporale dei Marines Matthew Snyder, che li aveva querelati dopo una manifestazione nel cimitero dove stava dando l’addio al figlio. Non è stato un magistrato, ma una giuria popolare, a licenziare le pretese di “libertà di opinione” opposte dalla chiesa del Kansas, riconoscendo in quei comportamenti i reati di “invasione della privacy” e “cospirazione per infliggere sofferenze”. E quegli 11 milioni di dollari inflitti vogliono essere un messaggio deterrente per qualsiasi altro gruppo di fanatici, tentato dall’idea di sfruttare cerimonie dolorosamente private come la sepoltura di un caduto per organizzare sceneggiate di odio. O per promuovere, facendosi pubblicità a basso costo, i manifesti delle loro jihad contro infedeli, abortisti, liberal e omosessuali. Perché se la chiesa del Kansas è soltanto un piccolo, rumoroso grumo di esaltati con troppo tempo libero a disposizione che non arriva ai 400 frequentatori, il segnale di via libera, l’imprimatur di ben altre autorità religiose, fu dato sulle rovine ancora roventi del World Trade Center da due luminari dell’America fondamentalista, il non rimpianto Jerry Falwell e l’ex candidato repubblicano alla Casa Bianca, Pat Robertson. Due giorni dopo l’11 settembre, su reti televisive nazionali, i due spiegarono compuntamente in un duetto che “femministe, gay, abortisti, lesbiche” avevano “contribuito” a quell’orrore, “alzando il sipario sull’empietà dell’America” e offendendo Dio con il loro materialismo e quindi provocando la vendetta contro la nazione. Chiesero poi scusa, nel clamore, ma qualcuno li aveva presi alla lettera. Loro sapevano a quali orecchie predicavano. Sarà molto difficile che il padre del Marine caduto e sepolto nel funerale dissacrato dal drappello che intonava “Dio odia l’America” per colpa degli omosessuali, sull’aria di “God bless America” possa mai vedere un centesimo di quei danni punitivi. La Westboro Baptist Church, fondata dal reverendo Fred Phelps e amministrata dalle due figlie Rebekah e Shirley ha in banca un totale di 306 dollari e vive di settimana in settimana delle collette tra i partecipanti alle funzioni. Ma il padre non li mollerà. I suoi avvocati hanno l’incarico, e ora anche la sentenza, per “inseguirli fino alla fine del tempo”, dice, e pignorare ogni dollaro, ogni banco, ogni lampadina. E frugare in conti correnti e cassette di sicurezza, perché non è pensabile che una chiesa possa esistere, organizzare e finanziare picchettaggi con 306 dollari di bilancio, che non basterebbero neppure per produrre le T-shirt con la scritte “Dio odia i froci”, esibite con orgoglio ai picchettaggi. Ma le maledizioni scagliate da due illustri piazzisti di fanatismo e di odio come Falwell e Robertson, la convinzione che il “materialismo”, la “dissolutezza dei costumi” e soprattutto il diritto all’aborto (“chi possiamo accusare, noi americani che abbiamo ucciso 40 milioni di piccole vite?” predicava Falwell) hanno ascoltatori più attenti di quei dimostranti che ringraziano Dio per il castigo all’America. Se questo “Hate Circus”, questo circo dell’odio, come lo ha definito il giudice che ha inflitto 2,9 milioni in danni compensativi e 8 milioni in danni punitivi, dovrà demolire le proprie tende, altri, più discreti ma per questo ancora più insidiosi, continueranno a sostenere che la tragedia dell’11 settembre, e la strage di una generazione di giovani americani in Iraq e Afghanistan, sia un meritato flagello biblico contro la nuova Sodoma e Gomorra. Anche se a morire sono uomini e donne come il caporale dei Marine Snyder, che gay, come se avesse fatto alcuna differenza per la bomba che lo ha dilaniato, non era.
Tratto da “la Repubblica”, 2 novembre 2007
Una penitenza da 11 milioni di dollari si è abbattuta contro il “Circo dell’Odio”, la banda di fanatici cristianisti che picchettava e festeggiava i funerali dei soldati caduti in Iraq, celebrandoli come “benedizioni divine” per dimostrare che Dio “odia gli omosessuali”. Contro la loro disumana e demenziale crudeltà si sono mossi i tribunali americani e undici milioni di dollari sono stati i durissimi danni punitivi inflitti a una congregazione religiosa del Kansas che si proclama “cristiana” e dovrà pagare al padre di un soldato morto in Iraq. Una morte che quei cosiddetti fedeli avevano applaudito e dissacrato, come la prova che Dio uccide e mutila i suoi figli perché “odia l’America” che tollera e protegge i “fags”, i froci. Quale logica, per non dire quale umanità, possano muovere gli aderenti alla “Westboro Baptist Church” di Topeka nel Kansas e spingerli a “ringraziare Iddio per i soldati morti e feriti” è, come la logica di ogni fanatismo, comprensibile soltanto ai dementi chi vi aderiscono. Ma il tribunale di Baltimora, in quel Maryland dove i dissacratori dei funerali e il loro “circo dell’odio” erano particolarmente virulenti, non ha avuto dubbi nel sentenziare in favore del padre del caporale dei Marines Matthew Snyder, che li aveva querelati dopo una manifestazione nel cimitero dove stava dando l’addio al figlio. Non è stato un magistrato, ma una giuria popolare, a licenziare le pretese di “libertà di opinione” opposte dalla chiesa del Kansas, riconoscendo in quei comportamenti i reati di “invasione della privacy” e “cospirazione per infliggere sofferenze”. E quegli 11 milioni di dollari inflitti vogliono essere un messaggio deterrente per qualsiasi altro gruppo di fanatici, tentato dall’idea di sfruttare cerimonie dolorosamente private come la sepoltura di un caduto per organizzare sceneggiate di odio. O per promuovere, facendosi pubblicità a basso costo, i manifesti delle loro jihad contro infedeli, abortisti, liberal e omosessuali. Perché se la chiesa del Kansas è soltanto un piccolo, rumoroso grumo di esaltati con troppo tempo libero a disposizione che non arriva ai 400 frequentatori, il segnale di via libera, l’imprimatur di ben altre autorità religiose, fu dato sulle rovine ancora roventi del World Trade Center da due luminari dell’America fondamentalista, il non rimpianto Jerry Falwell e l’ex candidato repubblicano alla Casa Bianca, Pat Robertson. Due giorni dopo l’11 settembre, su reti televisive nazionali, i due spiegarono compuntamente in un duetto che “femministe, gay, abortisti, lesbiche” avevano “contribuito” a quell’orrore, “alzando il sipario sull’empietà dell’America” e offendendo Dio con il loro materialismo e quindi provocando la vendetta contro la nazione. Chiesero poi scusa, nel clamore, ma qualcuno li aveva presi alla lettera. Loro sapevano a quali orecchie predicavano. Sarà molto difficile che il padre del Marine caduto e sepolto nel funerale dissacrato dal drappello che intonava “Dio odia l’America” per colpa degli omosessuali, sull’aria di “God bless America” possa mai vedere un centesimo di quei danni punitivi. La Westboro Baptist Church, fondata dal reverendo Fred Phelps e amministrata dalle due figlie Rebekah e Shirley ha in banca un totale di 306 dollari e vive di settimana in settimana delle collette tra i partecipanti alle funzioni. Ma il padre non li mollerà. I suoi avvocati hanno l’incarico, e ora anche la sentenza, per “inseguirli fino alla fine del tempo”, dice, e pignorare ogni dollaro, ogni banco, ogni lampadina. E frugare in conti correnti e cassette di sicurezza, perché non è pensabile che una chiesa possa esistere, organizzare e finanziare picchettaggi con 306 dollari di bilancio, che non basterebbero neppure per produrre le T-shirt con la scritte “Dio odia i froci”, esibite con orgoglio ai picchettaggi. Ma le maledizioni scagliate da due illustri piazzisti di fanatismo e di odio come Falwell e Robertson, la convinzione che il “materialismo”, la “dissolutezza dei costumi” e soprattutto il diritto all’aborto (“chi possiamo accusare, noi americani che abbiamo ucciso 40 milioni di piccole vite?” predicava Falwell) hanno ascoltatori più attenti di quei dimostranti che ringraziano Dio per il castigo all’America. Se questo “Hate Circus”, questo circo dell’odio, come lo ha definito il giudice che ha inflitto 2,9 milioni in danni compensativi e 8 milioni in danni punitivi, dovrà demolire le proprie tende, altri, più discreti ma per questo ancora più insidiosi, continueranno a sostenere che la tragedia dell’11 settembre, e la strage di una generazione di giovani americani in Iraq e Afghanistan, sia un meritato flagello biblico contro la nuova Sodoma e Gomorra. Anche se a morire sono uomini e donne come il caporale dei Marine Snyder, che gay, come se avesse fatto alcuna differenza per la bomba che lo ha dilaniato, non era.