Abusi in parrocchia, quel vertice «segreto» in Vaticano
L'Unità on line del 11 aprile 2007
di Osvaldo Sabato
Si muove la procura e il parroco fiorentino don Lelio Cantini finisce sotto inchiesta. L’ipotesi di reato su cui è indagato il prelato è di abusi sessuali pluriaggravati e continuati su minori. Contro l’ex sacerdote della parrocchia «Regina della Pace» nei giorni scorsi c’erano state delle denuncie di alcuni suoi ex fedeli per una serie di violenze sessuali, psicologiche e di plagio su intere famiglie, che hanno scosso l’ambiente religioso, e non solo. Mentre di don Lelio Cantini si sono perse le tracce dopo la sua fuga precipitosa da Viareggio, per la Curia fiorentina, chiusa nel silenzio assoluto dell’arcivescovo Ennio Antonelli e del suo ausiliario Claudio Maniago, sono giorni difficili. Specie per Maniago visto che fu proprio don Cantini che ha seguito e curato da vicino la vocazione dell’attuale vescovo ausiliario. Quest’ultimo non ha mai nascosto la sua vicinanza spirituale con don Cantini tanto da spingerlo a celebrare con il prete indagato per abusi sessuali il secondo anniversario della sua nomina a vescovo, avvenuta l’8 settembre del 2003. In quel periodo don Cantini era già un prete chiacchierato, ma il vescovo Maniago non ha ritenuto sufficiente questo particolare per indurlo a pretendere le distanze. Per qualcuno si fa strada l’impressione che l’ex parroco possa aver goduto di coperture molto in alto che hanno permesso di tenere sommersi questi fatti sempre più inquietanti. Dubbi e domande sui tanti perché di questa brutta storia, ancora senza una risposta. Anche le autorità vaticane che si trincerano dietro un ferreo «no comment», in realtà sapevano, ma hanno fatto finta di non sapere.
Infatti da ambienti religiosi si è saputo che durante un incontro privato il 2 aprile scorso a Roma, fra Papa Ratzinger e il cardinale Antonelli con il suo ausiliario Maniago, uno degli argomenti trattati sia stato proprio questo. Ed è molto probabile che Antonelli torni a parlare di questa vicenda con il Papa la settimana prossima, quando si recherà in Vaticano in visita «ad limina». Ma basterebbero le testimonianze, gli esposti e i memoriali presentati alla Curia di Firenze già a partire dal gennaio del 2004 e al Papa, per avere un quadro chiaro. Infatti, secondo questi racconti, don Lelio Cantini, dal 1975 e per anni, avrebbe abusato di ragazze dai 12 ai 17 anni e si sarebbe fatto consegnare denaro e altri beni e avrebbe plagiato ragazzi da indirizzare poi al seminario con l’intenzione di creare un vero e proprio potere rispetto a quello ufficiale. Insomma, si tratta di episodi molto gravi e con risvolti penali tanto da spingere la procura ad aprire un fascicolo. Per ora, come ha spiegato il procuratore capo, Ubaldo Nannuci, «nessuna delle presunte vittime si è rivolta all’autorità giudiziaria» e che l’inchiesta dovrà verificare «se è vero ciò che ha riportato la stampa sull’argomento» e l’epoca dei fatti «anche perché l’unico dato, per adesso, è la rimozione del sacerdote dalla parrocchia, avvenuta nel 2005». In realtà don Lelio Cantini è stato prima allontanato per motivi di salute dalla parrocchia «Regina della Pace» e poi dalla diocesi al termine del «processo penale e amministrativo», culminato con la decisione della Congregazione della Fede di vietare all’ex parroco la celebrazione della messa in pubblico e la confessione fino al 2010.
L'Unità on line del 11 aprile 2007
di Osvaldo Sabato
Si muove la procura e il parroco fiorentino don Lelio Cantini finisce sotto inchiesta. L’ipotesi di reato su cui è indagato il prelato è di abusi sessuali pluriaggravati e continuati su minori. Contro l’ex sacerdote della parrocchia «Regina della Pace» nei giorni scorsi c’erano state delle denuncie di alcuni suoi ex fedeli per una serie di violenze sessuali, psicologiche e di plagio su intere famiglie, che hanno scosso l’ambiente religioso, e non solo. Mentre di don Lelio Cantini si sono perse le tracce dopo la sua fuga precipitosa da Viareggio, per la Curia fiorentina, chiusa nel silenzio assoluto dell’arcivescovo Ennio Antonelli e del suo ausiliario Claudio Maniago, sono giorni difficili. Specie per Maniago visto che fu proprio don Cantini che ha seguito e curato da vicino la vocazione dell’attuale vescovo ausiliario. Quest’ultimo non ha mai nascosto la sua vicinanza spirituale con don Cantini tanto da spingerlo a celebrare con il prete indagato per abusi sessuali il secondo anniversario della sua nomina a vescovo, avvenuta l’8 settembre del 2003. In quel periodo don Cantini era già un prete chiacchierato, ma il vescovo Maniago non ha ritenuto sufficiente questo particolare per indurlo a pretendere le distanze. Per qualcuno si fa strada l’impressione che l’ex parroco possa aver goduto di coperture molto in alto che hanno permesso di tenere sommersi questi fatti sempre più inquietanti. Dubbi e domande sui tanti perché di questa brutta storia, ancora senza una risposta. Anche le autorità vaticane che si trincerano dietro un ferreo «no comment», in realtà sapevano, ma hanno fatto finta di non sapere.
Infatti da ambienti religiosi si è saputo che durante un incontro privato il 2 aprile scorso a Roma, fra Papa Ratzinger e il cardinale Antonelli con il suo ausiliario Maniago, uno degli argomenti trattati sia stato proprio questo. Ed è molto probabile che Antonelli torni a parlare di questa vicenda con il Papa la settimana prossima, quando si recherà in Vaticano in visita «ad limina». Ma basterebbero le testimonianze, gli esposti e i memoriali presentati alla Curia di Firenze già a partire dal gennaio del 2004 e al Papa, per avere un quadro chiaro. Infatti, secondo questi racconti, don Lelio Cantini, dal 1975 e per anni, avrebbe abusato di ragazze dai 12 ai 17 anni e si sarebbe fatto consegnare denaro e altri beni e avrebbe plagiato ragazzi da indirizzare poi al seminario con l’intenzione di creare un vero e proprio potere rispetto a quello ufficiale. Insomma, si tratta di episodi molto gravi e con risvolti penali tanto da spingere la procura ad aprire un fascicolo. Per ora, come ha spiegato il procuratore capo, Ubaldo Nannuci, «nessuna delle presunte vittime si è rivolta all’autorità giudiziaria» e che l’inchiesta dovrà verificare «se è vero ciò che ha riportato la stampa sull’argomento» e l’epoca dei fatti «anche perché l’unico dato, per adesso, è la rimozione del sacerdote dalla parrocchia, avvenuta nel 2005». In realtà don Lelio Cantini è stato prima allontanato per motivi di salute dalla parrocchia «Regina della Pace» e poi dalla diocesi al termine del «processo penale e amministrativo», culminato con la decisione della Congregazione della Fede di vietare all’ex parroco la celebrazione della messa in pubblico e la confessione fino al 2010.