lunedì 17 dicembre 2007

La Ue apre un dossier sulla Chiesa e l'Ici

La Ue apre un dossier sulla Chiesa e l'Ici

Il Sole 24 Ore del 29 agosto 2007

di L.L.G.
La Commissione europea chiederà, al nostro Governo, «informazioni supplementari» su «certi vantaggi fiscali delle Chiese italiane». La decisione se avviare un'inchiesta, che riguarderebbe la violazione del divieto di aiuti pubblici, non è stata ancora presa. Un portavoce ha spiegato che il Governo italiano ha già inviato chiarimenti, ma Bruxelles intende acquisirne altri: li richiederà «per iscritto od oralmente».
Il caso, che è di competenza della comrnissaria alla concorrenza Neelie Kroes e ha provocato infinite reazioni nella maggioranza e nell'opposizione, era stato sollevato dal sottosegretario all'Economia Paolo Cento, Verde. Cento nega qualsiasi anticlericalismo, ma afferma di desiderare «l'armonizzazione delle regole fiscali anche per gli istituti religiosi». Egli vede confermata, dalla vicenda, la necessità di un "tavolo" (che peraltro esiste) tra Stato italiano e Vaticano per «una soluzione condivisa».
Sugli sconti fiscali al centro della questione le stime oscillano vistosamente, ma giungono fino a oltre due miliardi. Il problema (si legga l'articolo qui sotto) è assai intricato. La norma del Governo Berlusconi sull'esenzione dall'Ici degli immobili della Chiesa non introdusse novità: aveva scopo interpretativo per indirizzare una giurisprudenza tributaria che applicava norme preesistenti.
Mirata a chiarire, ha ottenuto il risultato opposto. Piccata la reazione del Vaticano: «La questione non riguarda la Santa Sede - fa notare l'ufficio stampa - in quanto non rientra nel Corcordato». «L'esenzione dall'Ici è materia del tutto estranea agli accordi concordatari - spiegava ieri il segretario generale della Cei Giuseppe Betori su "Avvenire" - e si applica alle sole attività religiose e di rilevanza sociale, deriva dalla legislazione ordinaria ed è del tutto uguale a quella di cui si giovani gli altri enti non commerciali, in particolare il terzo settore».
Una normativa in cui dovrà ora orientarsi la Ue. Chi ha sollevato il caso a Bruxelles? Il portavoce non l'ha detto per tutelare il denunciante, ma si tratta di «italiani». Dall'opposizione si è così levato un grido solo: «C'è la Sinistra, anzi il Governo dietro la manovra!». Ma anche il ministro Clemente Mastella si è subito schierato contro l'indagine Ue. Il titolare della Giustizia denuncia il carattere pretestuoso della presunta violazione della concorrenza: «Le esenzioni riguardano non solo gli immobili ecclesiastici ma anche quelli di tutti gli enti no profit, mentre pagano regolarmente l'Ici gli alberghi, ristoranti, negozi di proprietà degli enti ecclesiastici». «Spero - ha concluso Mastella che non si alzi il solito polverone anticlericale».
Radicali italiani guidati dal ministro Emma Bonino sono, secondo Luca Volonté dell'Udc, gli ispiratori del dossier Ue. «Se io fossi la Chiesa cattolica - ha azzardato il leghista Roberto Calderoli - scomunicherei la Ue e chi la sostiene in Italia». Favorevole all'iniziativa Ue, invece, la sinistra dell'Unione. E il socialista Roberto Villetti chiosa: «Nessuna azione diabolica della Bonino, ci sono privilegi che non sono ammessi in Europa». Quanto alla Bonino, la ministra per le Politiche comunitarie si è limitata a far sapere che «il Governo esaminerà le ulteriori richieste quando arriveranno».

RADICALI

Tutto cominciò con un ricorso sull'Iva spagnola

La diatriba risale al febbraio 2006, quando il radicale Maurizio Turco, oggi deputato della Rosa nel pugno segnalò alla Commissione europea il particolare trattamento Ici riservato agli immobili della Chiesa. Turco s'era già battuto per una modifica delle agevolazioni sull'Iva di cui gode la Chiesa spagnola quando era eurodeputato. Poi è arrivata la denuncia sul caso italiano, scaturita dal decreto fiscale collegato all`ultima finanziaria del governo Berlusconi che non teneva conto, a suo dire, della direttiva sulla concorrenza e che ha introdotto l'esenzione Ici per tutti gli immobili ecclesiastici, compresi quelli a scopo commerciale.
La nuova norma, spiega l'esponente radicale, prevede che "un ospedale privato paga l'Ici, mentre un ospedale che ha una piccola cappella al suo interno non la paga. Stesso discorso per gli alberghi".
Dopo diverse comunicazioni del Governo Prodi, il confronto con Bruxelles resta aperto. "Il problema si risolve solo eliminando l'esenzione Ici e gli sconti Ires - sostiene Turco -. Ci vorrà tempo, ma il risultato è scontato".